Le malattie non trasmissibili tra le 7 principali cause di morte e disabilità nel mondo

Oms: necessaria una maggiore attenzione globale alla prevenzione e al trattamento di malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche e alla lotta agli infortuni

[10 Dicembre 2020]

Secondo il 2019 Global Health Estimates dell’Organizzazione mondioale della sanità (Oms), Le malattie non trasmissibili rappresentano ora 7 delle 10 principali cause di morte al mondo». Si tratta di un aumento rispetto a 4 delle 10 cause principali nel rapporto del 2000.

L’Oms spiega che «Le stime rivelano le tendenze negli ultimi 2 decenni in termini di mortalità e morbilità causate da malattie e lesioni. Sottolineano chiaramente la necessità di una maggiore attenzione globale alla prevenzione e al trattamento di malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche, nonché alla lotta agli infortuni, in tutte le regioni del mondo, come stabilito nell’agenda degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha evidenziato che «Queste nuove stime sono un altro promemoria della necessità di intensificare rapidamente la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie non trasmissibili. Sottolineano l’urgenza di migliorare drasticamente l’assistenza sanitaria di base in modo equo e olistico. Una forte assistenza sanitaria di base è chiaramente la base su cui si basa tutto, dalla lotta alle malattie non trasmissibili alla gestione di una pandemia globale».

Dopo 20 anni, le malattie cardiache restano il killer numero uno, la principale causa di morte a livello globale, e ora stanno uccidendo più persone che mai: «Dal 2000. il numero di decessi per malattie cardiache è aumentato di oltre 2 milioni, fino a quasi 9 milioni nel 2019 – S si legge nel rapporto – Le malattie cardiache rappresentano ora il 16% dei decessi totali per tutte le cause. Più della metà dei 2 milioni di decessi aggiuntivi si sono verificati nella regione del Pacifico occidentale dell’Oms. Al contrario, la regione europea ha registrato un relativo calo delle malattie cardiache, con un calo dei decessi del 15%».

Il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza sono oggi tra le prime 10 cause di morte nel mondo, classificandosi al 3° posto nel 2019 sia nelle Americhe che in Europa. Le donne sono colpite in modo sproporzionato: a livello globale, il 65% dei deceduti per Alzheimer e altre forme di demenza sono donne.

Tra il 2000 e il 2019, i decessi per diabete sono aumentati del 70% a livello globale, con un aumento dell’80% dei decessi tra i maschi. Nel Mediterraneo orientale, i decessi per diabete sono più che raddoppiati e rappresentano il maggior incremento percentuale di tutte le regioni dell’Oms.

Nel 2019, la polmonite e altre infezioni delle vie respiratorie inferiori sono state il gruppo più mortale di malattie trasmissibili e, insieme, sono state classificate come la quarta causa di morte. »Tuttavia – fa notare l’Oms – rispetto al 2000, le infezioni delle vie respiratorie inferiori hanno causato meno perdite di vite rispetto al passato, con il numero globale di decessi che è diminuito di quasi mezzo milione».

Una riduzione che è in linea con un calo globale generale della percentuale di decessi causati da malattie trasmissibili. L’Oms fa l’esempio dell’HIV/AIDS che è sceso dall’essere ottava causa di morte nel 2000 alla 19esima nel 2019, grazie al successo degli sforzi fatti negli ultimi 20 anni per prevenire l’infezione, testare il virus e curare la malattia. Sebbene l’AIDS rimanga la quarta principale causa di morte in Africa, il numero di decessi in Africa per AIDS è diminuito di oltre la metà, passando da oltre 1 milione nel 2000 a 435.000 nel 2019. Anche la tubercolosi è uscita dalla top 10 mondiale dellre malattie più mortali, passando dal 7° posto del 2000 al 13cesimo nel 2019, con una riduzione del 30% dei decessi globali, ma resta tra le prime 10 cause di morte in Africa e nel Sud-est asiatico, dove è rispettivamente l’ottava e la quinta causa di morte. Dopo il 2000 l’Africa ha addirittura assistito a un aumento della mortalità per tubercolosi, anche se negli ultimi anni ha iniziato.

Le nuove stime sottolineano anche l’insostenibile prezzo che i Paesi poveri continuano a pagare per le malattie trasmissibili: «6 delle prime 10 cause di morte nei Paesi a basso reddito sono ancora malattie trasmissibili, tra cui la malaria (6a), la tubercolosi (8a) e l’HIV/AIDS (9a)». Va anche detto che  negli ultimi anni, i rapporti dell’Oms evidenziano un rallentamento generale o un plateau dei progressi contro malattie infettive come l’HIV, la tubercolosi e la malaria.

Le nuove stime Oms confermano ulteriormente il trend in crescita della longevità: «Nel 2019 le persone vivevano più di 6 anni in più rispetto al 2000, con una media globale di oltre 73 anni nel 2019 rispetto a quasi 67 nel 2000. Ma in media solo 5 su quegli anni in più sono stati vissuti in buona salute».

Le disabilità sono in aumento e l’Oms dice che «In larga misura, le malattie e le condizioni di salute che causano il maggior numero di morti sono quelle responsabili del maggior numero di anni di vita in buona salute persi. Malattie cardiache, diabete, ictus, cancro ai polmoni e malattia polmonare ostruttiva cronica sono stati collettivamente responsabili di quasi 100 milioni di anni di vita in salute in più persi nel 2019 rispetto al 2000».

Gli infortuni sono un’altra delle principali cause di disabilità e morte. Dal 2000  c’è stato un aumento significativo degli incidenti stradali nella regione africana, con un aumento di quasi il 50% sia della morte che degli anni di vita in buona salute persi. Aumenti simili ma leggermente inferiori (intorno al 40%) sono stati osservati anche per il Mediterraneo orientale. A livello globale, i morti per incidenti stradali sono per il 75% maschi.

Nelle Americhe, l’uso di droghe è emerso come un contributo significativo sia alla disabilità che alla morte.  Il rapporto Oms rivela che «Tra il 2000 e il 2019 nelle Americhe si è registrato un aumento quasi triplicato dei decessi per disturbi da uso di droghe. Questa regione è anche l’unica per la quale il disturbo da uso di droghe è uno dei 10 principali responsabili degli anni di vita in buona salute persi a causa di morti premature e disabilità mentre in tutte le altre regioni il consumo di droga non è tra i primi 25».

La disponibilità di servizi per prevenire, diagnosticare e curare le malattie è fondamentale per ridurre la morte e la disabilità e influenza la classifica delle diverse cause di morte. Queste nuove stime Oms indicano chiaramente dove sono più urgentemente necessari ulteriori investimenti nei servizi.

Ad oggi, il Covid-19 ha tragicamente causato più di 1,5 milioni di vittime e le persone che vivono con preesistenti malattie cardiache, diabete e problemi respiratori sono a maggior rischio di complicazioni e morte.

Le autorità sanitarie di tutto il mondo dipendono da dati tempestivi, affidabili e utilizzabili per prendere decisioni informate e questo è particolarmente vero durante una pandemia globale come quella che stiamo vivendo. Il prossimo aggiornamento delle stime Oms comprenderà una valutazione dell’impatto diretto e indiretto della pandemia di Covid-19 sulla mortalità e la morbilità.

Samira Asma, vicedirettrice generale Division of data, analytics and delivery for mpact dell’Oms, conclude: «Dati sanitari affidabili sono fondamentali per affrontare le disuguaglianze, dare priorità alle politiche e allocare le risorse per prevenire la disabilità e salvare vite umane. Le Global Health Estimates dell’OMS sono un potente strumento per massimizzare la salute e l’impatto economico. Chiediamo ai governi e agli stakeholders di investire urgentemente in dati e sistemi informativi sanitari per supportare un processo decisionale tempestivo ed efficace».