Le Samoa hanno dichiarato lo stato di emergenza per un’epidemia di morbillo

Almeno 6 morti, quasi tutti bambini piccoli, in un Paese con tassi di vaccinazione molto bassi

[19 Novembre 2019]

Il 15 novembre il governo delle Samoa ha dichiarato l’emergenza nazionale per 30 giorni per l’epidemia di morbillo che ha colpito il piccolo Stato insulare del Pacifico per 30 giorni. Una misura che ha fatto seguito all’attivazione del National Emergency Operation Centre (NEOC) e del National Disaster Management Plan (NDMP) in base al National Disaster and Emergency Act del 2007.

Attraverso il NEOC, il ministero della Salute dello stato indipendente delle Samoa punta a massimizzare e a coordinare i suoi sforzi per tenere sotto controllo e la diffusione e gli effetti dell’epidemia di morbillo con na campagna obbligatoria di vaccinazione, dando priorità ad alcune fasce d’età vulnerabili a Upolu e Savaii: bambini e ragazzi da 6 mesi a 19 anni, donne non incinte tra i 20 e i 35 anni.

Il governo di Apia ha anche chiuso tutte le scuole, diverse attività economiche e uffici pubblici e vietato tutte le riunioni pubbliche per cercare di arginare un’epidemia di morbillo che si sta diffondendo nelle isole del Pacifico. Le Samoa, 200.000 abitanti che vivono in mezzo all’Oceano Pacifico, a metà strada tra le Hawaii e la Nuova Zelanda, ha annunciato lo Stato di emergenza dopo che alla fine di ottobre aveva annunciato che era in atto un’epidemia di morbillo, quando erano state riportate le prime morti. Da allora nelle Samoa ci sono stati almeno 6 decessi per morbillo, quasi tutti bambini di età inferiore ai due anni. Dei 716 casi sospetti di morbillo, il 40% ha richiesto il ricovero in ospedale. Dal 16 ottobre è diventato obbligatorio vaccinarsi per i samoani che non lo hanno fatto e, secondo il ministero della salute, solo circa i due terzi della popolazione era stata immunizzata. Il direttore generale del ministero della salute di Samoa, Leausa Take Naseri, ha detto che, vista la scarsa copertura dell’immunizzazione, «Stiamo anticipando il peggio che verrà. I bambini che sono morti non erano stati vaccinati».

Il ministro degli Esteri della Nuova Zelanda, Winston Peters, ha annunciato un ulteriore sostegno alle Samoa: «La Nuova Zelanda schiererà altre 18 infermiere per la vaccinazione, portando il totale a 30 persone che lavoreranno nelle Samoa nelle prossime quattro settimane». Il nuovo sostegno neozelandese si aggiunge al dispiegamento di 12 infermieri, vaccini e forniture mediche per la vaccinazione che la Nuova Zelanda aveva già inviato nelle Samoa la scorsa settimana.

Oggi ad Apia è arrivato un New Zealand Medical Assistance Team (NZMAT) composto da 10 medici, infermieri e personale di supporto. Peters ha s detto che «Il 15 novembre il governo delle Samoa ha dichiarato lo stato di emergenza in quanto il numero di persone infette dal morbillo continua a salire e il sistema ospedaliero è sotto pressione. Sosteniamo pienamente gli sforzi di Samoa per immunizzare la sua popolazione, contenere l’epidemia e curare i pazienti che sono malati. Gli infermieri delle vaccinazioni supporteranno il programma di immunizzazione di Samoa, che si rivolge alle popolazioni più a rischio. Il team di assistenza medica supporterà il personale sanitario samoano, fornendo cure e forniture mediche in un ospedale distrettuale di Upolu che sta affrontando una forte domanda a causa dell’epidemia».

I casi di morbillo sono in aumento a livello globale, anche in Paesi sviluppati come Usa, Germania, Francia e Italia, dove alcuni genitori si oppongono alle vaccinazioni soprattutto per motivi filosofici o religiosi, o per preoccupazioni non condivise dalla scienza medica, compresa quella che i vaccini provocherebbero l’autismo.

La settimana scorsa, nel picco regno insulare di Tonga, a circa 900 km dalle Samoa, il ministero della salute ha annunciato la presenza di un focolaio di morbillo che sarebbe stato portato da una squadra di giocatori di rugby tongani di ritorno dalla Nuova Zelanda. Da allora a Tonga sono stati identificati 251 casi di morbillo confermato o sospetto.

Il 15 novembre le Samoa Americane, un territorio degli Stati Uniti confinante con Samoa, hanno dichiarato l’emergenza di salute pubblica dopo lo scoppio dell’epidemia di morbillo a Samoa e Tonga.

Naseri fa notare che, a differenza delle Samoa, «Circa il 90% della popolazione di Tonga e delle Samoa Americane è stata immunizzata e nessuno di questi Paesi ha riportato decessi correlati al morbillo».