Mortalità nel 2020 in Toscana: a marzo +9% rispetto alla media dei cinque anni precedenti

Agenzia regionale di sanità: a gennaio e febbraio in Toscana la mortalità era in calo

[21 Aprile 2020]

Secondo i dati resi noti oggi da un rapporto dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS) che amplia i dati giù forniti da Istat su 50 e realizzato chiedendo ai singoli uffici anagrafici dei 273 comuni della Toscana, il confronto tra i decessi avvenuti nel periodo 1 gennaio – 31 marzo 2020 e lo stesso periodo dei 5 anni precedenti mostra un incremento significativo a marzo.

All’Ars sottolineano che «Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 marzo 2020 nei 221 comuni toscani si sono verificati 10.677 decessi totali. Complessivamente, nel primo trimestre del 2020, nei 221 comuni sono stati registrati 430 decessi in meno (-3.9%) rispetto alla media 2015-2019. Considerando, però, separatamente i mesi dell’anno il confronto con gli anni precedenti mostra un aumento dei decessi nel mese di marzo: +9% (318 decessi in più) rispetto alla media dei decessi nel periodo 2015-2019.  Nei primi due mesi del 2020 la mortalità nei 221 comuni era stata più bassa rispetto agli anni precedenti. Un fenomeno che può ritenersi attribuibile al ridotto impatto nei primi due mesi dell’anno dei fattori di rischio stagionali (condizioni climatiche ed epidemie influenzali, più miti rispetto agli anni scorsi)».

L’Agenzia regionale di sanità evidenzia che «L’aumento della mortalità 2020 nel mese di marzo è più consistente tra gli uomini (rispetto alla media 2015-2019 si tratta di 218 decessi in più, +13.0%) rispetto a quanto osservato nelle donne (100 casi in più, +5.3%). Ad eccezione della classe dei ≤40 anni (presumibilmente attribuibile al minor rischio di incidenti stradali e sul lavoro durante il periodo di lockdown) gli incrementi di mortalità si sono registrati in tutte le classi di età (41-65 anni, 66-75 anni e >=76 anni). Il maggior incremento di mortalità nel mese di marzo si osserva nell’Ausl Toscana Nord Ovest: +18.1% rispetto alla media 2015-2019 (223 decessi in più). Nella Ausl Toscana centro i decessi in più nel mese di marzo, rispetto alla media 2015-2019, sono 97 (+6.6%). Nella Ausl Toscana Sud Est la mortalità nei primi tre mesi del 2020 è sostanzialmente invariata. Le province che mostrano nel mese di marzo 2020 gli incrementi maggiori sono quelle di Massa-Carrara (+42%, 96 decessi in più) e Pistoia (+24%, 70 decessi in più)».
L’andamento giornaliero dei decessi (calcolati su medie mobili di 5 giorni) dal 1 gennaio al 31 marzo dimostra che nei 221 Comuni toscani mostra «fino alla fine di febbraio la mortalità è stata inferiore rispetto alla media dei 5 anni precedenti. Dalla fine di febbraio si osserva un’inversione di tendenza che, al di là delle fluttuazioni giornaliere, si consolida durante il mese di marzo. Da notare che l’inizio dell’inversione di tendenza è precedente di diversi giorni alla data del primo decesso COVID-19, segnalato ufficialmente in Toscana il 9 marzo 2020» L’Ars ha anche analizzate anche le situazioni specifiche di alcuni Comuni, in particolare i capoluoghi di provincia o i Comuni dove sono stati registrati più decessi Covid-19 ed emerge qualche sorpresa: «Ad esempio nel comune di Firenze la mortalità è stata inferiore rispetto agli anni precedenti anche nel mese di marzo, oltre che nei primi due mesi dell’anno. L’inversione di tendenza inizia a osservarsi, però, nel mese di aprile, sebbene questi dati siano ancora provvisori, in quanto possono risentire delle comunicazioni tardive dei decessi fuori Comune».
A marzo in Toscana, sono stati segnalati 217 decessi Covid-19 e sono avvenuti in 106 dei 221 comuni analizzati finora nella survey Ars che conclude: «Se si prende a riferimento la media del periodo 2015-2019, l’eccesso di mortalità in questi 106 comuni è pari a 357 decessi in più. Quindi ad oggi i decessi COVID-19 costituirebbero il 61% dell’eccesso di mortalità. Si tratta di una stima ancora provvisoria, dato che, oltre alle fluttuazioni casuali dei decessi, è opportuno segnalare il peso determinato dalla mancanza dei dati relativi al comune di Pisa. In ogni caso, queste elaborazioni sono da considerarsi del tutto provvisorie, considerando che il fenomeno epidemico è tutt’ora in atto. E’ altrettanto evidente che una valutazione più approfondita sarà possibile quando saranno disponibili le singole cause di morte e il loro contributo agli eccessi di mortalità».