Ma per mettere in ragionevole sicurezza il territorio italiano ci vogliono 40 miliardi di euro

Dissesto idrogeologico, Costa firma il piano stralcio da oltre 315 milioni per 263 interventi

Costa polemico con i predecessori: «Ecco come stiamo proteggendo il nostro territorio. Con i fatti»

[4 Luglio 2019]

Mentre il maltempo e fenomeni atmosferici estremi, continuano a colpire il nord Italia, accompagnati nel centro-sud da un caldo a volte soffocante, il ministro dell’ambiente  Sergio Costa ha annunciato di aver firmato «il Piano Stralcio che stanzia 315 milioni di euro per finanziare progetti esecutivi di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico».

Il ministro in una nota ufficiale sottolinea che «In soli tre mesi, dal Dpcm 20 febbraio 2019, sono stati individuati gli interventi in tutte le regioni e impegnati i fondi del 2019. Una velocizzazione consistente se consideriamo che negli anni passati si impiegavano anche due anni per ottenere lo stesso risultato».

Al ministero spiegano che «La lettera firmata dal Ministro Costa individua gli interventi per liste regionali, garantendo l’avvio di una spesa complessiva di oltre 315 milioni già a partire da quest’anno» e Costa aggiunge: «Abbiamo quindi impresso una fortissima accelerazione e grazie alla proficua collaborazione con i Commissari per l’emergenza, i Commissari per il dissesto e le Autorità di bacino distrettuali in soli tre mesi abbiamo stabilito il dettaglio degli interventi più urgenti, che partiranno già quest’anno. Sono in totale 263 gli interventi, tutti caratterizzati da urgenza e indifferibilità. Si tratta delle azioni che regioni e province autonome hanno ritenuto necessarie per la sicurezza della popolazione e del territorio».

Sulla sua pagina Facebook Costa è molto meno paludato e ai toni istituzionali sostituisce quelli della polemica politica: «Ho appena firmato il piano sugli interventi contro il dissesto idrogeologico. Vuol dire che in tre mesi abbiamo stanziato e affidato 315 milioni per far realizzare in tutta Italia 263 intervent., Ripeto: 3 mesi. Sapete quanto ci voleva prima? 2 anni! Abbiamo dato un’accelerazione senza precedenti perché il Paese non può aspettare tutto quel tempo. Un lavoro in perfetta coordinazione con i commissari per l’emergenza, i Commissari per il dissesto e le autorità di bacino distrettuali ha portato a questo risultato. Finalmente oggi si comincia a mettere in sicurezza il territorio senza se e senza ma. Frane, alluvioni, erosioni costiere… Con questo importante atto di oggi possono finalmente partire i cantieri che fanno bene al Paese».

Costa ha ragione ad essere soddisfatto, ma in realtà i fondi stanziati sono solo una goccia nel mare di quel che sarebbe necessario, come abbiamo più volte ricordato su greenreport.it, nel 2013 lo stesso  ministero dell’ambiente valutava in  40 miliardi di euro il fabbisogno per rimettere in ragionevole sicurezza l’intera Italia sul fronte del dissesto idrogeologico. Attraverso il Piano “Proteggi Italia” il Governo aveva annunciato lo stanziamento di 11 miliardi di euro, mentre solo negli ultimi 5 anni per il risarcimento dei danni provocati dal maltempo in Itali sono stati stanziati già oltre 7,6 miliardi, che arrivano a oltre 50 negli ultimi cinquant’anni. Prevenire costerebbe molto meno che curare, soprattutto adesso che i cambiamenti climatici corrono veloci: nel solo 2018 Legambiente ha documentato vittime a causa di 148 eventi meteorologici estremi, che si sono succeduti lungo tutta la penisola.