Ecomostro di Sferracavallo, blitz di Legambiente: «Abbattiamolo» (FOTOGALLERY)

Tutti i numeri dell’assalto del cemento illegale in Sicilia

[22 Luglio 2015]

Stamattina gli attivisti di Goletta Verde e Legambiente  hanno effettuato un blitz all’interno del porticciolo di Sferracavallo srotolando lo striscione “Abbattiamolo” davanti alla scheletro di quello che doveva essere una struttura di soccorso a mare ad eventuali ammaraggi di aereoveicoli e che è invece diventata una struttura inutile e pericolosa, emblema dell’aggressione del cemento alle coste palermitane.

Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia, spiega che «Questo manufatto realizzato sugli scogli del golfetto della Zotta rappresenta non solo l’assurdità di una scelta fallimentare fatta trent’anni fa, ma racchiude in sé molte delle contraddizioni di questa terra.. Non solo, com’era chiaro a tutti, questa era inutile, ma addirittura non è stata mai completata, sperperando denaro pubblico e offendendo ulteriormente una costa, qual è quella palermitana, già ampiamente saccheggiata dal cemento selvaggio. Ci opponiamo con forza a chi, anche recentemente, ha chiesto di completare e mettere in sicurezza questo manufatto. C’è un’unica soluzione, che vede già schierati comitati, associazioni e cittadini: abbatterlo. Non solo per dare un segnalo chiaro di rottura con il passato e di una nuova visione di sviluppo e tutela della costa, ma anche e soprattutto per ridare dignità e decoro a questi luoghi».

Per il Cigno Verde il blitz  Ecomostro di Sferracavallo è anche l’occasione per rilanciare il tema dell’assalto del cemento alla Sicilia che non accenna a diminuire. Secondo l’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, la Sicilia «È la quinta regione per reati legati al ciclo del cemento e, solo nel 2014, le forze dell’ordine hanno registrato 495 reati legati al ciclo del cemento  denunciando 520 persone ed effettuando 180 sequestri».

A preoccupare gli ambientalisti sono anche quelli che Legambiente definisce «gli scellerati provvedimenti del governo regionale, che così come lo scorso anno, cerca di ripresentare un decreto di sanatoria».

Zanna conclude: «È bene ricordare a questo Governo che  la  Sicilia è ancora terra di abusivismo e soprattutto un luogo dove ci sono sempre state enormi difficoltà ad applicare la legge che prevede l’acquisizione e la successiva demolizione degli abusi edilizi. I pretesti addotti a giustificare anche il recente  provvedimento sono risibili, in realtà il dubbio più che legittimo che sorge è un disperato tentativo di fare cassa a spese del territorio. Qualora si dovesse davvero riaprire qualche procedimento di sanatoria, Legambiente Sicilia lo impugnerà  immediatamente in ogni sede».