Ecosistema rischio e difesa del suolo in Toscana

La Regione: nel 2016 via a 200 opere per 195 milioni di euro. Gli interventi più significativi

[18 Maggio 2016]

Secondo il dossier di Legambiente “Ecosistema rischio” tra le amministrazioni comunali toscane intervistate, sono 74 quelle che hanno risposto al Questionario, circa il 27% dei comuni a rischio della regione, e di queste, i dati relativi a 2 amministrazioni sono stati trattati separatamente perché non completi e tra le 8 città capoluogo di Regione che non hanno risposto al questionario del Cigno Verde c’è Firenze.  Nel 58% dei Comuni toscani censiti ci sono Attività produttive in aree a rischio, mentre le abitazioni in aree a rischio sono in ben il 92% dei Comuni.  In 11 Comuni (42%) ci sono interi quartieri in aree a rischio, mentre le strutture sensibili in aree a rischio sono 7 (27%), le strutture commerciali/ricettive 10 (38%) e le edificazioni nell’ultimo decennio 6 (23%).

Un quadro preoccupante che riflette una gestione locale del territorio che troppo spesso non ha tenuto conto delle fragilità diffuse del territorio toscano. Per questo va nella giusta direzione l’annuncio della Regione Toscasna che «La difesa del suolo sarà guidata da un’unica strategia per tutta la Toscana> e che «Nel 2016 partiranno 200 interventi molti dei quali si concluderanno nel prossimo triennio per un totale di 195 milioni di euro.

E’ quanto stabilisce il nuovo Documento operativo per la difesa del suolo approvato stamani dalla giunta regionale che segna il nuovo approccio al tema della mitigazione del rischio idraulico programmando opere per 170 milioni (già finanziati) e aggiungendo nuove risorse per 25 milioni che andranno a finanziare un ultimo pacchetto di interventi».

Nonostante il quadro non sia molto roseo e la Toscana resti una delle Regioni più a erischio in un Paese ad altissimo rischio, il presidente della Regione Enrico Rossi ha sottolineato: «Abbiamo mantenuto gli impegni Come avevamo annunciato, la difesa del suolo è per noi una priorità e con questo punto fermo abbiamo dato corso a un programma ingente di opere e di risorse che intereseranno tutta la Toscana contenute nel provvedimento operativo approvato oggi. Dopo il documento sull’erosione, il documento di oggi chiude la programmazione di una materia così delicata e importante connessa all’assetto idrogeologico della Toscana».

Soddisfatta anche  l’assessore all’ambiente Federica Fratoni ; «Con questo Documento decliniamo il concetto di resilienza sia nella parte preventiva, tramite la realizzazione di interventi, sia nella parte gestionale, con il finanziamento di un importante monitoraggio in tempo reale di tutti i movimenti franosi realizzato da Università di Firenze e Lamma e con la disseminazione di buone pratiche grazie al coordinamento e al finanziamento dei contratti di fiume».

Una notya della Regione spiega che «In particolare, nei 25 milioni di risorse fresche appena stanziate, 10 milioni sono per le opere attuate direttamente dalla Regione, 13 milioni per quelle attuate dagli Enti locali, e il rimanente della somma viene destinano a studi di implementazione delle conoscenze. Tra questi, si segnala lo studio portato avanti dall’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze della terra in collaborazione con il Lamma per monitorare da satellite i movimenti franosi e le strutture arginali su tutta la Toscana e l’altro che servirà a dare impulso ai Contratti di Fiume istituendo un tavolo regionale con lo scopo di mettere a disposizione risorse per sviluppare questa preziosa attività sul territorio. Nella strategia unica di difesa del suolo delineata dal Documento operativo è compresa anche la manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua già finanziata dai Consorzi di Bonifica per un totale di 16 milioni di euro che vanno a aggiungersi ai 190 milioni. L’attività contenuta nel Documento operativo e la gestione stessa dei lavori dei Consorzi sarà sovrintesa da un protocollo tra Regione Toscana, Anci e Anbi che sarà firmato nei prossimi giorni».

La scelta degli interventi da far partire subito è stata fatta sulla base dei criteri di cantierabilità e urgenza, premiando quindi i Comuni più efficienti. Ecco gli i interventi finanziati in avvio nel 2016:

Arezzo – 14 interventi per 7 milioni di euro; Firenze – 27 interventi per 16 milioni di euro; Grosseto – 33 interventi per 8 milioni e 500mila euro; Livorno – 9 interventi per 4 milioni e 800mila euro; Lucca – 16 interventi per 4 milioni e 200mila euro; Massa-Carrara – 27 interventi per 20 milioni di euro; Pisa – 24 interventi per 14 milioni di euro; Prato – 10 interventi per 3 milioni di euro; Pistoia – 23 interventi per 7 milioni di euro; Siena – 16 interventi per 8 milioni di euro

Dei 200 interventi che partiranno nel 2016 e che, per la maggior parte, proseguiranno nel triennio successivo, ecco alcuni tra i più significativi:

Casse di espansione di Figline; Cassa di espansione di Campo Regio; Cassa di espansione di Pontassio nel comune di Quarrata (2 milioni e mezzo di euro); Interventi sul torrente Ciuffenna a Terranuova Bracciolini (1 milione e 700mila euro); Sistemazione frana a Montevarchi (710mila euro); Sistemazione alcune strade interrotte in Lunigiana (Podenzana e Fosdinovo per 1 milone e 800mila euro); Sistemazione frana a Barga (570mila euro); Sistemazione frana a Palaia (240mila euro); Interventi di messa in sicurezza della frana tra Campiglia d’Orcia e Abbadia San Salvatore (500mila euro).