Ecosistema Scuola: in Toscana luci e ombre e troppi progetti ancora da ultimare

«Non ripariamo soltanto le scuole, ma rendiamole protagoniste della transizione ecologica, superando gli ostacoli che fanno permanere divari territoriali inaccettabili»

[12 Marzo 2021]

Secondo i dati del 20esimo rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, dal 2014 al 2020 anche in Toscana sono stati finanziati 173 progetti e solo il 26,6% portati a termine. »Numeri – dicono a Legambiente Toscana – che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali, e che possiamo tradurre anche con la differenza che intercorre tra l’importo stanziato per la realizzazione delle opere e la spesa effettiva. Sono il 6,9 % gli edifici con progetti finanziati sul totale regionale per un importo totale finanziato di quasi 129 mln di euro e con una

Fausto Ferruzza e Roberta Timpani, rispettivamente presidente e responsabile scuola di Legambiente Toscana, sottolineano che «Sinceramente ci aspettavamo di più dal nostro sistema scolastico – dichiarano – perché puntare sulla rigenerazione e la riqualificazione degli edifici e degli spazi adibiti alla formazione dovrebbe essere uno dei pilastri principali della nostra ripartenza. La scuola è il perno su cui costruire infatti il futuro del nostro Paese».

Da Ecosistema Scuola risulta che nel 2019 la popolazione scolastica in Toscana era di 87.170 studenti con  528 gli edifici scolastici, ma «Circa il 49,2% delle scuole toscane non ha certificazioni base come l’agibilità; il 6.1% delle scuole ricade in area sismica 2, mentre gli edifici progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica sono il 100%. Le amministrazioni che hanno realizzato la verifica di vulnerabilità sismica in tutti gli edifici sono il 28,6% e sono quasi il 39% quelli in cui deve essere ancora effettuata, più dell’1,5% degli edifici è sotto la classe energetica C».

Rispetto ad altre Regioni la situazione è però nettamente migliore: «Non ci sono edifici con presenza di amianto, tutti i comuni hanno effettuato monitoraggi negli edifici scolastici e hanno bonificato le strutture.  La maggior parte delle scuole toscane ha impianti per lo sport agibili (87,3%)».  Non mancano però anche in Toscana altre dolenti note: «Il 57,1% gli impianti per lo sport  necessitano di interventi di riqualificazioni urgenti.   Solo il 15% circa delle scuole ha la mensa scolastica».

Legambiente Toscana fa notare che nella nostra regione «Il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più recente della media nazionale ciò nonostante 1,4% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia. 

Il Cigno Verde toscano evidenzia che «Mentre per gli investimenti le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 58,8% degli edifici mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgenti sono il 35,6% e le amministrazioni che hanno edificato scuole nuove negli ultimi 5 anni sono il 16,7%». Prato è tra le amministrazioni che negli ultimi 5 anni hanno edificato più scuole nuove.

Secondo Legambiente «Per garantire una gestione virtuosa dei fondi per una migliore qualità degli edifici scolastici, occorre innanzitutto mappare i bisogni attraverso lo strumento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, programmare gli interventi secondo una scala di priorità a partire dall’efficientamento energetico e dalla messa in sicurezza, sostenere le strutture tecniche delle amministrazioni che sono più indietro nel reperimento dei fondi e nella capacità progettuale, semplificare le linee di finanziamento, il loro accesso e la loro gestione per ridurre il divario esistente tra i progetti finanziati e quelli conclusi e conseguentemente, tra gli importi stanziati e quelli rimborsati agli enti locali».

Anche per quanto riguarda giardini e aree verdi fruibili va decisamente meglio che in altre regioni: «Sono una realtà presente in più dell’78,4% delle scuole toscane, sono il 38,5% edifici che dispongono di biblioteca», Sono invece quasi inesistenti le alternative per o sviluppo di una mobilità alternativa casa-scuola, le cui pratiche ecocompatibili rimangono al palo come il piedibus e il servizio bici. Inoltre, per Legambiente «E’ urgente rivedere i servizi pubblici a disposizione delle scuole, per riequilibrarne le opportunità di accesso nelle diverse aree del Paese e garantirli a tutti i cittadini. Sono elementi strutturali fondamentali per affrontare sperequazioni e povertà educative, così come la gestione del tempo scuola. Convivono, infatti, nelle classi, fra famiglie e fra territori, tante forme di disuguaglianza e povertà educativa che la pandemia ha messo in luce: evidenze che erano lì da tempo, ma che non sono state affrontate. Anzi, investimenti su servizi essenziali sono stati ridotti, come quelli per il trasporto pubblico scolastico».

Tra gli edifici scolastici toscani che utilizzano energie rinnovabili, la maggior parte ha impianti solari fotovoltaici (42%) e mpianti solari termici (62%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42%. Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio radon salgono al 100% i comuni che hanno effettuato monitoraggi, altri rischi indoor sono il 33,3% i comuni toscani che hanno effettuato monitoraggi (muffe, umidità, ecc..). Rispetto al rischio elettromagnetismo sono il 49,7% i comuni con edifici WIFI e 13,1% quelli con rete completamente cablata.

Legambiente Toscana conclude: «Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull’edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinché l’edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d’investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro Paese».