Dopo trent’anni di (in)decisioni non c’è ancora un punto fermo

Il Consiglio di Stato boccia la Via per l’aeroporto di Peretola: e ora?

Legambiente: «Giornata storica, ora mettere in opera il Parco agricolo della Piana». Nardella: «Ci prepariamo a chiedere a Toscana Aeroporti e ai ministeri competenti di riattivare la procedura»

[14 Febbraio 2020]

Dopo trent’anni di progetti, annunci e contestazioni l’ampliamento dell’aeroporto fiorentino di Peretola non s’ha (ancora?) da fare. Il Consiglio di Stato ha pubblicato ieri cinque sentenze (in allegato) per respingere i ricorsi proposti dalla società Toscana Aeroporti – e appoggiati tra gli altri dal ministero dell’Ambiente, dei Beni culturali, dall’Enac, dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze – contro le sentenze arrivate lo scorso maggio dal Tar Toscana, che a sua volta ha bocciato la Valutazione di impatto ambientale (Via) del progetto, che prevede una nuova pista parallela all’autostrada e un nuovo terminal.

«Prendiamo atto della sentenza – commenta il sindaco di Firenze, Dario Nardella – Studieremo le motivazioni con grande attenzione. Ma quel che è chiaro è che il Consiglio di Stato non ha bocciato il progetto della nuova pista, ma la procedura di Via». I giudici hanno rilevato, come già accaduto al Tar, un «difetto di istruttoria e di irragionevolezza» nel giudizio positivo di Via – arrivato dopo un pluriennale e complesso iter valutativo da parte degli enti preposti –, gravato da «circa 70 prescrizioni».

«È una giornata davvero storica quella che stiamo vivendo – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – Le censure giuridiche, severe e definitive, riguardano soprattutto il travisamento radicale “della finalità primaria del procedimento di Via”, diretta a “dare concreta applicazione ai fondamentali principi di precauzione e prevenzione del diritto dell’ambiente”».

Il Cigno verde toscano, da sempre contrario al progetto aeroportuale, auspica dunque che adesso «la parola torni alla Politica, alla buona politica, che avrà nei prossimi anni il compito gravoso ma anche entusiasmante di mettere in opera la più grande suggestione del nostro Pit/Ppr: il Parco agricolo della Piana! Lungi dall’evocare una visione meramente conservativa del territorio, quest’asse strategico del nostro Pit ha il merito di contemperare esigenze produttive, conservazione della natura, rivoluzione delle modalità di trasporto (in vista del completamento della rete metro-ferro-tramviaria metropolitana e delle reti ciclopedonali d’area vasta) e piena valorizzazione del Polo universitario di Sesto Fiorentino».

Nei fatti, però, negli ultimi trent’anni la politica ne ha spese già molte di parole (e di atti) su Peretola, senza arrivare ad una decisione operativa – in un senso o nell’altro – che possa dirsi valida; indipendentemente dai giudizi sull’opportunità o meno di ampliare l’aeroporto, questa non può che essere una considerazione molto amara sulla qualità dei meccanismi decisionali che regolano la vita pubblica. Tanto più che la giostra sta per ripartire, e la partita del nuovo aeroporto non certo può dirsi definitivamente chiusa: «Ci prepariamo a chiedere a Toscana Aeroporti e ai ministeri competenti di riattivare la procedura sulla base delle indicazioni emerse dal Consiglio di Stato – sottolinea infatti Nardella – Resta più che mai la determinazione politica a realizzare la nuova pista, un’infrastruttura fondamentale per Firenze e per la Toscana».