Dura condanna dell'atto intimidatorio anche da Ermete Realacci

Licata, attentato al sindaco anti-abusivi. Legambiente: «Serve responsabilità della politica»

«Basta alimentare false speranze e violenze con ipotesi di condono e tentativi di bloccare le demolizioni»

[10 Maggio 2016]

All’indomani dell’atto incendiario che ha colpito la casa del padre del sindaco di Licata, impegnato nell’esecuzione degli abbattimenti delle case abusive lungo la spiaggia nella frazione di Torre di Gaffe, la presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, è un netto richiamo alla politica: «Siamo vicini al sindaco Angelo Cambiano per il vile attentato subito ieri sera e per il grave isolamento che sta subendo. Ben venga la solidarietà annunciata per oggi dai sindaci della provincia di Agrigento e la visita del Ministro Alfano. Ma se davvero si vuole dimostrare di stare dalla parte della legalità, serve una forte e inequivocabile assunzione di responsabilità da parte della politica locale, regionale e nazionale, che ogni giorno nutrono invece le vane speranze degli abusivi con falsi alibi per non demolire o con assurde ipotesi di condono edilizio». 

Una dura condanna del  grave atto intimidatorio arriva anche da Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera, che sulla sua pagina Facebook scrive: «Un atto di natura dolosa e intimidatoria nei confronti del Sindaco, cui va tutta la mia solidarietà, e dell’azione della sua amministrazione improntata al rispetto della legalità e alla lotta contro l’abusivismo edilizio. Un vile attentato su cui è importante fare piena luce. Altrettanto importante far sentire la vicinanza dello Stato e delle istituzioni al Sindaco, come ha fatto il ministro Alfano che questa mattina è in visita a Licata e come hanno fatto i sindaci dell’Agrigentino».

Legambiente aveva già ripetutamente il suo appoggio al sindaco di Licata e il Cigno Verde,  nell’ambito della sua campagna nazionale Abbatti l’abuso, sta lavorando da mesi «per fermare tentativi legislativi scellerati che provano a bloccare l’azione delle Procure, in particolare il Ddl Falanga in discussione alla Camera, e per chiamare i sindaci interessati dalle demolizioni a uscire dall’ombra, facendo quello che sta facendo il primo cittadino di Licata». Ma è la stessa associazione a ricordare che «Intanto, all’Assemblea Regionale Siciliana sono all’ordine del giorno alcuni emendamenti a firma di Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e oggi deputato, che vorrebbero condonare le case abusive costruite nei 150 metri dalla battigia, sottoposti dalla legge regionale 78 del 1976 a vincolo di inedificabilità assoluta».

Secondo Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente, «E’ l’ennesimo tentativo farsa che qui in Sicilia, come già in Campania, i politici pro-abusivi fanno per tenersi buono l’elettorato. Si tratta di provvedimenti talmente fantasiosi, oltreché palesemente incostituzionali, che non hanno alcuna possibilità di diventare leggi Sono però atti di assoluta irresponsabilità, che concorrono ad alimentare le manifestazioni di violenza, come quelle che da settimane imperversano a Licata. Chiediamo all’on. Fazio di ritirare i suoi emendamenti e all’Ars di pronunciarsi senza equivoci contro ogni futura ipotesi di condono e a favore del ripristino della legalità in tutti i Comuni dell’Isola interessati dalle demolizioni. Così come alla Camera dei Deputati di respingere al mittente il Ddl Falanga».