Scoperti 3 abusi edilizi all’Elba: Legambiente si complimenta con i carabinieri

«Ora Parco Nazionale e Comune abbattano gli abusi scoperti»

[3 Luglio 2016]

Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta  con i Comandi della Compagnia Carabinieri  Portoferraio  e di Porto Azzurro per la brillante operazione che ha portato alla denuncia e al sequestro di  diversi abusi edilizi, alcuni dei quali realizzati da abusivisti recidivi

Colpisce il fatto che gli abusi siano stati realizzati in aree a rischio idrogeologico e addirittura all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano o sul demanio, per questo Legambiente invita Comune ed Ente Parco a costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento giudiziario contro chi massacra territorio, legge e bellezza e ad avviare immediatamente e congiuntamente le procedure per la demolizione degli abusi edilizi realizzati.

 

Ecco il comunicato del Comando  Compagnia Carabinieri  Portoferraio

L’incessante attività di contrasto all’abusivismo edilizio da parte dei Carabinieri della Stazione di Porto Azzurro ha permesso di accertare tre casi in queste ultime settimane.

Nel primo caso è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria livornese D.F.L., 69enne romano il quale è stato sorpreso dai militari dell’Arma, coadiuvati dai Vigili Urbani del medesimo comune, nell’aver costruito in assenza di permesso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico, a pericolosità idraulica molto elevata, con vincolo ente parco e rispetto cimiteriale, un garage, due tettoie per altrettanti mezzi, un cancello d’ingresso ed un pozzo artesiano. Lo stesso individuo, nel 2007 era stato segnalato dagli stessi Vigili Urbani, per la costruzione abusiva addirittura dell’abitazione che occupava saltuariamente. Le opere già realizzate sono state sottoposte a sequestro preventivo.

Nel secondo caso è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria livornese D.M., 45enne portoferraiese la quale è stata sorpresa dai militari dell’Arma nell’aver costruito in assenza di permesso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico, a pericolosità idraulica molto elevata e con vincolo ente parco, alcune abitazioni e baracche. Per le opere già realizzate sono stati richiesti all’A.G. i decreti di sequestro.
Nel terzo caso invece è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria livornese, per abusiva occupazione di spazio demaniale, A.F., 40enne piaggese il quale è stato sorpreso dai militari dell’Arma nell’aver installato, su un arenile, in assenza di autorizzazioni in area demaniale, una struttura prefabbricata di tipo container, che doveva essere utilizzata come bar per la spiaggia limitrofa. Il container è stato sottoposto a sequestro dagli stessi militari dell’Arma.

Entusiastiche sono state le parole del Comandante dei Carabinieri dell’Isola d’Elba Cap. Antimo Ventrone il quale, complimentandosi con i militari della Stazione di Porto Azzurro guidati dal Mar. Aiutante Salvatore Fanuzzi, ha sottolineato come l’abusivismo edilizio sia una piaga che, tra costruzioni ex novo e ampliamenti significativi, produce più di 20mila case ogni anno sul territorio nazionale.  Una casa abusiva può costare anche la metà di una costruzione in regola, basti pensare che tutta la filiera ha un prezzo ridotto: i materiali acquistati in nero, la manodopera pagata in nero, zero spese alla voce sicurezza del cantiere; purtroppo è un fenomeno che devasta i luoghi più belli del Paese e non fa eccezione questa meravigliosa isola.
Tutti i segnalati di Porto Azzurro rischiano adesso una condanna che può raggiungere i quattro anni di reclusione oltre ad un’ammenda fino a 51.645 Euro per ogni singolo caso.