Si prevede abbattimento di più di 5mila tonnellate di anidride carbonica e di 3,3 di Pm10

Smog, uno scudo (verde) per “difendere” Firenze e Città metropolitana

L’infrastruttura composta da 81 porte telematiche sarà installata entro la fine del 2022, impedendo l’ingresso nel capoluogo ai veicoli più inquinanti

[3 Dicembre 2020]

Viene in mente lo “scudo deflettore” di Star Wars, quello che creava un’energia in grado di proteggere le astronavi dagli attacchi nemici. Anche lo scudo verde che entrerà in funziona a Firenze ha il fine di proteggere le persone dal “nemico” – l’inquinamento dell’aria causato dal via vai delle auto – ma per fortuna è reale anche se magari meno avveniristico.

Il progetto è sostanzialmente un’infrastruttura che limiterà gli accessi ai varchidei veicolipiù inquinanti – stimati fra i 220.000 e i 250.000 ogni giorno – che vengono da fuori città.

L’investimento è di 4 milioni e 400mila euro di cui un milione e mezzo provenienti dal programma Pon Metro (fondi Ue), 2 milioni dal Patto per Firenze (fondi statali), 900mila da fondi comunali e la data dell’inaugurazione dovrebbe essere orientativamente entro la fine del 2022.

“Lo Scudo verde di Firenze è una delle maggiori aree a basse emissioni in rapporto alla superficie del centro abitato: circa 38 chilometri quadrati pari al 66% della superficie del centro abitato e 37% della superficie comunale con un perimetro di 50 chilometri – spiega il sindaco Nardella che ha presentato il progetto insieme all’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti – È uno strumento molto innovativo che serve a combattere l’inquinamento atmosferico e a ridurre il traffico. Con questo progetto, che prevede 81 porte telematiche intorno alla città e che sarà attivato nella seconda metà del 2022, Firenze segue l’esempio di altre città italiane ed europee all’avanguardia sulle tematiche ambientali come Stoccolma, Londra e Milano”.

Ma come funzionerà? In sostanza si applicherà a tutti coloro che arrivano da fuori Firenze bloccando i veicoli più inquinanti. In questo modo, dovrebbero essere importanti riduzioni di traffico, chilometri percorsi e tempo trascorso in auto oltre che un significativo calo delle emissioni sia a Firenze che nella Città Metropolitana, dove Legambiente ha evidenziato a settembre  esserci ancora delle criticità importanti, nonostante almeno sul Pm10 l’Arpat abbia anche ieri sottolineato che la situazione al momento è sotto controllo.

“Con questo progetto – ha continuato il sindaco – parliamo di un abbattimento di più di 5mila tonnellate di anidride carbonica e di 3,3 tonnellate di Pm10 solo nell’agglomerato di Firenze e cintura. Numeri che si raddoppiano se guardiamo l’intera provincia. Una riduzione davvero consistente che farà di Firenze una delle città meno inquinate in Italia”.

L’assessore Giorgetti ha sottolineato che “lo scudo verde è coerente con il Piano regionale di qualità dell’aria del 2018 e rientra nel Piano urbano della mobilità sostenibile della Città metropolitana del 2019 che ha visto anche un percorso partecipativo sul territorio”.

Proprio la Città metropolitana, leggendo i dati forniti durante la presentazione, avrebbe i benefici più significativi: oltre 206.000 veicoli in meno al giorno corrispondenti a circa 10.100 tonnellate di C02 e 6,3 tonnellate di Pm10 all’anno. Questo significa che i benefici si estenderanno oltre i confini comunali e della prima cintura perché una quota parte delle persone che oggi utilizzano l’auto sceglierà un altro mezzo fin dall’origine dello spostamento.

Il perimetro comprenderà buona parte del centro abitato ma in modo tale da non condizionare l’accesso dall’esterno ad alcuni poli strategici (per esempio l’area ospedaliera di Careggi, l’aeroporto, le grandi zone produttive, i grandi centri commerciali) o il collegamento tra il raccordo Marco Polo e Fiesole. Il perimetro dello scudo permette l’accesso ai terminali della rete tranviaria e con i parcheggi scambiatori ai capolinea.

Ma che accadrà a chi violerà lo scudo o quale sarà la regolamentazione effettiva? Due le ipotesi che saranno approfondite da qui alla realizzazione dell’infrastruttura.

Primo tipo: limitare l’accesso sulla base delle emissioni del veicolo (es. euro zero/veicoli diesel fino a euro 3) o sulle dimensioni dei veicoli (es. divieto transito mezzi pesanti senza origine o destinazione a Firenze).

Secondo tipo: congestion charge, ossia pagamento di un importo per l’accesso con l’applicazione immediata per i bus turistici per i quali è già in vigore una tariffazione per l’ingressi. Per gli altri veicoli tale possibilità sarà da valutare in una fase successiva

Verranno valutate tutte le possibili modalità di congestione charge che poi saranno discusse e condivise con i cittadini e gli stakeholder istituzionali e privati attraverso campagne di ascolto e confronti con gli amministratori della Città metropolitana (sulla base Pums). Qualunque introito economico determinato dall’attivazione dello scudo verde servirà a potenziare il trasporto pubblico locale a partire dal finanziamento del sistema tariffario integrato dei trasporti pubblici a livello metropolitano.