Sui sentieri della prossima alluvione, escursioni con Legambiente Carrara

«Fermare la fabbrica del rischio alluvionale togliendo ogni alibi all’amministrazione comunale»

[5 Agosto 2020]

Legambiente Carrara organizza una serie di escursioni nel bacino montano del Carrione per «vedere con i propri occhi le innumerevoli situazioni di cattiva gestione del territorio che incrementano il rischio alluvionale, comprenderne le ripercussioni sulla generazione delle portate di piena e illustrare come è possibile e doveroso intervenire per ridurre il rischio».

Gli ambientalisti spiegano che «Lo scopo è di accrescere la consapevolezza dei cittadini e di esercitare una pressione sull’ammini­strazione comunale, smuovendola dalla sua perniciosa inerzia».

Legambiente Carrara spiega il perché di questa iniziativa: «Il territorio lungo l’intera asta del Carrione è soggetto a un rischio alluvionale elevato, che diventa particolarmente elevato nel centro città. Basti pensare che l’insieme degli interventi già eseguiti o previsti nei prossimi anni (argini, riprofilature dell’alveo, adeguamento dei ponti, rimozione delle passerelle, galleria di bypass Torano-Gragnana ecc.) non si propone di mettere in sicurezza il territorio (obiettivo al momento considerato irraggiungibile), ma semplicemente di ridurre il rischio da “molto elevato” (territorio inondabile dalla piena trentennale: Q30) a “elevato” (inondabile dalla duecentennale: Q200). La messa in sicurezza è rinviata a interventi futuri nel bacino montano finalizzati a trattenere in esso le portate duecentennali, lasciando transitare solo la Q30 (sopportabile dal tratto Carrara-mare quando saranno completati gli interventi della prima fase sopra accennati). Gli interventi nel bacino montano rivestono dunque una priorità assoluta poiché ridurrebbero fin da subito il rischio idraulico, senza dover attendere decenni per il completamento degli altri interventi».

Secondo il Cigno Verde, «L’aspetto più preoccupante è che gli amministratori e le forze politiche si comportano come se fossero inconsapevoli del reale livello di rischio e, considerato che gli interventi previsti dal masterplan sono realizzati dalla regione, si sentono deresponsabilizzati, come se il problema non fosse di loro competenza. Nei PABE e nel Regolamento agri marmiferi, infatti, gli interventi prioritari che proponiamo da anni non sono previsti nemmeno in futuro. A causa di tale scarsa consapevolezza, inoltre, gli interventi effettuati o autorizzati nel bacino montano (strade, cave, ravaneti, canalizzazioni ecc.) non tengono conto delle ripercussioni sul rischio idraulico che, quasi sistematicamente, viene così incrementato. La nostra definizione di “fabbrica del rischio alluvionale” attribuita al comune non è dunque soltanto uno slogan, ma un modo efficace di descriverne l’effettiva attività. Legambiente, attraverso questa e altre iniziative, si propone di fermare la fabbrica del rischio alluvionale togliendo ogni alibi all’amministrazione comunale e mettendola di fronte alle proprie responsabilità: se continuerà a non intervenire nel bacino montano, alla prossima alluvione sarà chiamata a risponderne.

Gli appuntamenti sono per tre domeniche consecutive: il 9 agosto al bacino di Torano, il 16 agosto al  bacino di Miseglia, il 23 agosto al bacino di Colonnata. Il ritrovo è per tutte le tre escursioni alle  9,30 nel piazzale del Ponte di ferro (bivio via Colonnata-via Miseglia), il rientro è previsto per le 12,30 – 13,00 circa.  Gli organizzatori evidenziano che «Almeno 1 su 4 persone dovrà essere munita di auto. Presentarsi muniti di mascherina! Oltre ai soci Legambiente, la partecipazione alle escursioni è aperta a chiunque sia interessato. Particolarmente graditi saranno gli amministratori comunali. Per assicurare l’efficacia dell’ascolto e della partecipazione, nonché il distanziamento sociale (coronavirus), il numero di partecipanti per escursione è limitato a 20. Qualora i richiedenti siano in numero superiore, Legambiente organizzerà repliche delle escursioni, alle quali inviterà chi fosse rimasto escluso».

Gli spostamenti avverranno in auto, con «sosta in ogni punto meritevole di interesse (ubicazione dei bacini di laminazione previsti, ingresso e uscita della galleria di bypass urbano, strade costruite in alveo, alvei sepolti da detriti, ravaneti, valli colmate, cave a fossa colmate da detriti, strade costruite su ravaneti di notevole spessore, canalizzazioni, sorgenti ecc.).  Illustrazione delle problematiche da parte di una guida Legambiente, discussione e individuazione delle possibili soluzioni. Il grado di difficoltà è molto basso: non sono infatti previste vere e proprie camminate. Si consigliano tuttavia scarponcini o scarpe da trekking e una borraccia».

Per favorire l’organizzazione degli aspetti logistici, inviare una mail a info@legambientecarrara.it entro le ore 10 del giorno precedente l’escursione, precisando: nome, cognome, eventuale associazione di appartenenza, numero di telefono (per eventuali comunicazioni), disponibilità o meno di un’auto e l’escursione (o le escursioni) alla quale si chiede di partecipare.

Tenuto conto del limite dei 20 partecipanti, tutti i richiedenti riceveranno una risposta. Per evitare spiacevoli discussioni, si prega di presentarsi al punto di ritrovo solo se si è ricevuta la conferma dell’accettazione da parte della segreteria Legambiente. Gli eventuali richiedenti in sovrannumero ne riceveranno l’avviso e saranno in seguito nuovamente invitati ad una replica dell’escursione.

In caso di pioggia, gli iscritti saranno informati della data in cui sarà spostata l’escursione.

Durante le passeggiate, i partecipanti saranno invitati a scattare fotografie e a pubblicarle sui propri profili social, Facebook e Instagram, utilizzando gli hastag #legambientecarrara e #sentieridellalluvione. Legambiente condividerà questi scatti sulle proprie pagine, non solo in occasione dell’iniziativa ma anche in seguito, come forma di denuncia e di controllo su questo fragilissimo ecosistema montano.