Tangenziale nord-est. Quale mobilità per la piana di Pisa e San Giuliano?

Legambiente Pisa: «Siamo ancora in tempo per evitare costosi e irrimediabili errori»

[22 Luglio 2016]

I Comuni di Pisa e San Giuliano Terme hanno ottenuto dalla Regione Toscana il co-finanziamento per i progetti esecutivi dei primi tre lotti della viabilità nord-est, a molti nota come “tangenziale nord-est”: la via a due corsie che dovrebbe collegare l’ospedale di Cisanello con l’Aurelia all’altezza di Madonna dell’Acqua. L’obiettivo dichiarato è evitare l’attraversamento della città ed il costo totale previsto sarebbe di circa 70 milioni di euro.

Mentre l’efficacia del provvedimento è dubbia, i danni sono certi, come comitati e associazioni hanno denunciato quando la proposta fu presentata, oltre dieci anni fa.

Si tratta di un’altra perdita di suolo fertile: cemento che, come dimostra l’esperienza, attira altro cemento. Una lunga ferita da est a ovest che divide in due la piana, rendendo lontano ciò che ora è vicino a casa.

Una ferita inutile: tra l’ospedale di Cisanello e la via del Brennero esiste già una viabilità che consente di aggirare la città e per il restante tratto può valere il consiglio scritto nel Piano Urbano del Traffico del 2000, redatto a cura dello stesso Comune di Pisa, che propone di sistemare e completare l’esistente (come alcune vie ora sterrate).

Si decide la sorte della piana: si vuole puntare al supporto alla viabilità automobilistica o al sostegno di uno spazio di pregio culturale e naturalistico posto tra l’Acquedotto Mediceo, il sistema del Monte Pisano ed il Parco Regionale e ad un suo possibile diverso sviluppo? Ricordiamoci infatti che la bellezza dell’area ha anche un valore economico, basti pensare al possibile sviluppo della piana grazie alle attività turistiche, dal potenziamento dell’agriturismo già presente, all’escursionismo e alle attività legate alla bellezza dei luoghi.

Legambiente crede anche che sia necessario prendere atto che negli ultimi anni molte cose sono cambiate: come dimostrato anche da uno studio del CNR di Pisa, la popolazione pisana oggi è sia propensa a una “mobilità sostenibile”, elemento da incentivare fortemente. Possiamo quindi immaginare le strade come spazi dedicati al movimento delle persone, in cui l’auto privata è solo una delle componenti. Una rete di piste ciclabili, un buon trasporto pubblico, la condivisione dell’auto e altre tecniche innovative possono fare a meno di nuovi nastri di asfalto che dividono e non uniscono i luoghi.

Consapevoli della complessità del problema, invitiamo le amministrazioni comunali di Pisa e San Giuliano Terme a riprendere il confronto con cittadine e cittadini, con associazioni e comitati, con i diversi soggetti interessati: siamo ancora in tempo per evitare costosi e irrimediabili errori.

Legambiente Pisa