Tirrenica, si va verso la messa in sicurezza dell’Aurelia: esultano gli ambientalisti

Dopo trent’anni tramonta l’idea di un’autostrada in Maremma: «Adesso governo, regione ed ANAS facciano presto per aprire i cantieri»

[14 Febbraio 2020]

Oggi siamo fortemente soddisfatti perché finalmente dopo più di 30 anni di battaglie, rinvii e mancate decisioni possiamo dire la parola fine alla telenovela riguardante l’autostrada della Maremma che non verrà realizzata a favore dell’adeguamento e della messa in sicurezza della strada statale Aurelia.

Dopo tanto tempo perso inutilmente, pur di tenere in piedi un’ipotesi autostradale devastante per il territorio della Maremma che non è mai stata sostenuta da piani economico-finanziari credibili, è stata scelta la soluzione più economica, meno impattante dal punto di vista ambientale e di più rapida realizzazione per completare il corridoio tirrenico e renderlo sicuro e moderno, come abbiamo sempre chiesto come associazioni e comitati ambientalisti.

I lavori per trasformare la variante Aurelia in una superstrada senza pedaggio potranno partire attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe approvato ieri che consente al MIT di revocare la concessione a SAT.

Un tassello fondamentale e strategico che risponde con chiarezza alle nostre richieste e con cui provare a far davvero partire i cantieri, assegnando finalmente ad ANAS i lavori per adeguare la variante Aurelia. Il provvedimento solleva infatti SAT dalla responsabilità dei lavori nei tratti non ancora completati che vengono invece affidati ad ANAS, come avevamo più volte richiesto. Da oggi, auspichiamo quindi che ANAS prenda subito in carico tutto il tratto da San Pietro in Palazzi fino a Tarquinia.

A questo punto, occorre sbloccare definitivamente la realizzazione dell’opera con un percorso che coinvolga Governo, Regione Toscana e ANAS per aprire al più presto i cantieri proprio a partire dai tratti più pericolosi e con un altissimo livello di incidentalità. Senza più l’alibi dell’intervento SAT, si potrà finalmente mettere in sicurezza il pericoloso tratto all’altezza di Capalbio ancora a due corsie e con incroci a raso di 12,5 km, iniziando i lavori sulla SS1 Aurelia proprio da qua.

di FAI, Italia Nostra, Legambiente, WWF, Comitato per la bellezza, Terra di Maremma, Rete dei Comitati per la difesa del Territori