L’Europa deve agire subito se vuole garantirsi la fornitura di materie prime per le tecnologie emergenti (VIDEO)

L’industria civile/militare europee delle nuove tecnologie dipende quasi totalmente da materie prime importate

[25 Novembre 2019]

In occasione dell’EU Raw Materials Week tenutasi a Bruxelles, il Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea ha presentato il nuovo rapporto ”Materials dependencies for dual-use technologies relevant to Europe’s defence sector” nel quale evidenzia che c’è bisogno di «una vasta gamma di azioni per affrontare i colli di bottiglia nella fornitura di materiali necessari per lo sviluppo di tecnologie emergenti importanti per l’industria europea della difesa e civile (dual-use)».

Gli esperti del Jrc si sono concentrati su 5 tecnologie dual-use: batterie avanzate, celle a combustibile, robotica, veicoli senza pilota e stampa 3D e lo studio ricorda che «L’Europa è estremamente dipendente dalle importazioni di materie prime essenziali per queste tecnologie. Solo l’1% dei materiali proviene da Paesi europei». L’anello più debole nella catena di approvvigionamento è il rifornimento di materie prime: «L’Europa è estremamente dipendente dalle importazioni per tutte e 5 le tecnologie, con forniture di materie prime provenienti dall’Europa che vanno solo l’1% (per la stampa 3D) al 5% (per le celle a combustibile)».

A dominare la produzione globale di queste materie prime è la Cina, seguita da Sudafrica, Russia e Brasile. Fanno eccezione le batterie agli ioni di litio, dove, dopo la solita Cina, i principali fornitori dell’Ue sono Australia e Cile.

Al Jrc sottolineano che il ruolo svolto dall’industria estrattiva e produttiva cinese è essenziale: «La Cina ha acquisito e continua ad espandere la sua posizione dominante nella catena di fornitura di batterie agli ioni di litio e di droni e ha piani ambiziosi nei settori della robotica, delle celle a combustibile e della stampa 3D».

Insieme, le batterie agli ioni di litio, le celle a combustibile, la robotica, i veicoli senza pilota e la produzione additiva si basano su 23 materie prime critiche (Critical Raw Materials – CRM). Il CRM più utilizzato in tutte e 5 le tecnologie prese in esame dal rapporto è il cobalto e anche qui il principale fornitore dell’Ue è la Cina, con una quota di quasi il 40%, seguita da Sudafrica, Russia, Repubblica Democratica del Congo (RDC) e Brasile».

Ad eccezione delle batterie agli ioni di litio, a livello globale l’Europa è un forte fornitore dei materiali lavorati richiesti per le 5 tecnologie del rapporto, ma al Jrc fanno notare che «In termini di fornitura di componenti, ad eccezione della tecnologia delle celle a combustibile, la produzione interna europea di componenti è relativamente bassa. L’Europa produce in media circa il 12% dei componenti necessari per batterie agli ioni di litio, celle a combustibile, robotica e droni. Inoltre, la fornitura di assiemi sembra essere molto critica per 3 delle tecnologie: batterie agli ioni di litio, celle a combustibile e droni. A livello globale, l’Europa produce intorno allo: 0,2% degli assiemi per batterie agli ioni di litio, 1% per le celle a combustibile, 41% dei robot, 9% dei droni e 34% per i sistemi metallici 3D».

Il rapporto raccomanda che «I decisori politici europei introducano quanto prima strategie di mitigazione nell’intera catena di approvvigionamento». E in particolare lo studio evidenzia «La necessità di un’azione più efficace sulle materie prime (critiche) in Europa. Tali azioni potrebbero includere la diversificazione dell’offerta, l’aumento dei volumi di riciclaggio e la sostituzione di CRM». Inoltre, dovrebbe essere preso in considerazione lo stoccaggio di CRM per garantire l’accesso alle materie prime strategiche in caso di crisi. Potrebbero essere anche avviati programmi personalizzati e competitivi basati su incentivi per incoraggiare le imprese europee, in particolare le piccole imprese, a impegnarsi in attività di ricerca e sviluppo nel settore della difesa europea con il potenziale di una commercializzazione anche nel settore civile», aumentando così il livello di preparazione all’alta tecnologia.

Il rapporto chiede anche sostegni pubblici per «aumentare le opportunità di produzione in Europa creando un ambiente di investimento attraente per le aziende europee» e al Jrc sottolineano inoltre «L’importanza di utilizzare sinergie tra il settore civile e quello della difesa al fine di aumentare l’interesse per la ricerca comune e le opportunità di investimento. Per alcune tecnologie in cui i volumi per la difesa sono piccoli, come le batterie agli ioni di litio e le celle a combustibile, supportare queste sinergie è ancora più cruciale».

Il rapporto identifica ulteriori azioni strategiche che comprendono «la promozione della collaborazione internazionale (ad esempio per le celle a combustibile); sostenere attività di standardizzazione (ad es. stampa 3D, celle a combustibile, robotica e droni); e promozione della sicurezza informatica cibernetica dei sistemi di robotica (compresi i veicoli senza pilota)».

Oltre alle emergenti innovazioni civili/militari, le materie prime sono fondamentali per la produzione di energia rinnovabile e per le nuovetecnologie dei trasporti che aiuteranno l’Ue a raggiungere i suoi obiettivi climatici. Ma l’offerta di questi materiali potrebbe non essere sufficiente per soddisfare la crescente domanda di queste tecnologie nel prossimo futuro.

Per questo, durante l’EU Raw Materials Week, il Jrc ha lanciato un nuovo strumento interattivo che, in base alle materie prime sulle quali facciamo affidamento, mostra da dove le prendiamo e quando è probabile che la domanda superi l’offerta. Inoltre, lo strumento fornisce inoltre informazioni sulle tattiche che l’Ue può impiegare per mitigare il pericolo di forniture insufficienti di CRM: diversificazione dell’offerta, sostegno alla produzione dell’Ue, ricerca di sostituti e promozione del riciclaggio.

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  • Raw Materials Week 2018