Sms e chiamate solidali al 45526 fino al 18 dicembre 2016

Le “Vite preziose” delle donne in Afghanistan

La campagna di Cospe onlus per aiutare le donne vittime di violenza e discriminazione a costruirsi un futuro migliore

L’Afghanistan è considerato il Paese più pericoloso al mondo per una donna e il suo indice di uguaglianza di genere è il più basso in assoluto (0.71)*. Fin dall’infanzia le donne sono discriminate in tutti i principali ambiti sociali: accesso alla salute, all’istruzione, alla giustizia, alle opportunità economiche, alla rappresentanza politica. Si calcola che 2,4 milioni di bambine non vadano a scuola e che il tasso di analfabetismo femminile raggiunga l’88%.

A questo si somma il dramma della violenza fisica, psicologica e sessuale, nell’82% dei casi perpetrata in famiglia. Lo spettro di vessazioni include abusi, delitti d’onore, rapimenti, prostituzione coatta, stupri, matrimoni precoci e forzati. Maltrattare e uccidere una donna resta un crimine impunito, anche in presenza di leggi che formalmente lo condannano.

Dare un sostegno a ragazze e donne vittime di violenza e discriminazione e aiutarle a costruirsi un futuro migliore è l’obiettivo del progetto “Vite Preziose” di Cospe onlus, al quale è possibile contribuire dal 3 al 18 dicembre 2016 con sms e chiamate solidali al 45526.

Testimonial dell’iniziativa è l’attrice Carlotta Natoli, che ha prestato la propria immagine per l’annuncio stampa e la propria voce per lo spot tv e radio.

Oggi in questo mondo contemporaneo di infelici individualismi noi tutti siamo chiamati ad un compito grande. Dobbiamo sviluppare la capacità di agire con coraggio per la creazione di interazioni forti, vere, leali. Dobbiamo gettare ponti solidali tra comunità che agiscono su diversi territori affinché divengano sempre più inclusive. Dobbiamo risvegliare la solidarietà e la fiducia nella possibilità di creare importanti momenti di collaborazione e reciprocità. Dobbiamo poter condividere le nostre storie con tutte le altre storie e sentirci nuovamente ancora parte di un insieme comunitario dinamico e interdipendente.

I fondi raccolti grazie alla campagna andranno a finanziare le attività della Casa Protetta e del Centro Donne, due strutture che l’associazione gestisce a Kabul. Qui le donne possono trovare non solo protezione e aiuto nei momenti di grave difficoltà o pericolo, ma anche opportunità e strumenti per diventare protagoniste della propria vita.

La Casa Protetta è un rifugio residenziale dove COSPE accoglie bambine, ragazze e donne provenienti da tutto l’Afghanistan che si trovano in pericolo di vita a causa della violenza e delle possibili ritorsioni delle famiglie. Qui con i fondi raccolti l’associazione garantirà a cinquanta donne e ai loro figli, anch’essi vittime di discriminazione e violenza, accoglienza e supporto in un luogo protetto, offrendo un posto letto e un pasto sano, assistenza sanitaria e psicologica e sostegno legale.

Presso il Centro Donne di Afshar, un quartiere fortemente degradato e violento della capitale, COSPE organizzerà invece per cento donne corsi di alfabetizzazione e istruzione primaria e lezioni di sartoria e ricamo tradizionale: le capacità acquisite attraverso questo percorso formativo daranno impulso all’autonomia nel gestire la propria vita e potranno tradursi anche in un’opportunità professionale e in una risorsa economica per se’ e per le proprie famiglie, favorendo un progressivo riconoscimento delle loro capacità e del loro ruolo. Il personale specializzato assicurerà inoltre un servizio di ascolto e counseling psicologico e supporto nella mediazione con i familiari, per sensibilizzare sul rispetto dei diritti della donne e sull’abbandono di pratiche lesive della loro dignità.

COSPE è presente in Afghanistan dal 2007, dove opera a fianco di OPAWC e HAWCA, due associazioni afghane femminili, per promuovere cambiamenti strutturali nelle pratiche culturali e nella legislazione a tutela dei diritti delle bambine, delle ragazze e delle donne.

Oltre alla Casa Protetta e al Centro Donne, COSPE gestisce anche due Centri di Assistenza Legale e Psicologica, a Kabul e Herat, nei quali offre alle donne vittime di violenza una prima assistenza sanitaria, formazione sulla sicurezza personale, consulenza psicologica e assistenza legale.

* Fonti: TrustLaw, Fondazione dell’agenzia Reuters; Medica Mondiale; Amnesty International; Rapporti Nazioni Unite