L’uomo che inventò la bioeconomia

“Come dimostra il meraviglioso processo della fotosintesi, l’agricoltura è chimica e la chimica verde è la prossima rivoluzione che si svilupperà in modo esponenziale”: così scriveva nel 1987 Raul Gardini, l’imprenditore che con le sue intuizioni rivoluzionarie ha anticipato la nascita e l’evoluzione della bioeconomia in Italia e in Europa.

L’uomo che inventò la bioeconomia (edito da Edizioni Ambiente) racconta l’intreccio di interessi tra politica, economia e finanza che ha avuto spesso un ruolo chiave nell’emarginare e nel portare al fallimento i progetti industriali più innovativi, quelli che avrebbero potuto ridisegnare il volto dell’economia e della società italiana. Il libro di Mario Bonaccorso ripercorre, in modo estremamente documentato, la nascita e lo sviluppo del progetto ideato da Raul Gardini di integrazione tra chimica e agricoltura che era al centro di quello che diventò uno dei maggiori gruppi industriali europei: Enimont. Bonaccorso non scrive un libro di denuncia, ma gli scenari di allora sono delineati con grande chiarezza e ricchezza di dettagli. E tutto viene costantemente messo in parallelo con gli sviluppi odierni, a riprova di quanto le idee dell’imprenditore ravennate fossero concrete e lungimiranti.

A distanza di trent’anni, infatti, la bioeconomia – quell’economia che usa risorse biologiche rinnovabili dalla terra e dal mare, e i flussi di rifiuti, come materia prima per la produzione industriale, energetica, alimentare e mangimistica– oltre a essere considerata un settore strategico, rappresenta un tassello fondamentale degli indirizzi economici europei e un’opportunità straordinaria per superare il modello lineare di sviluppo, ponendo rimedio al riscaldamento climatico e alla degradazione ambientale e creando al contempo nuovi posti di lavoro.

La bioeconomia circolare e sostenibile è uno dei pilastri del Green New Deal europeo e italiano e una delle chiavi a livello mondiale per riconnettere l’economia con l’ambiente. L’Unione europea si è dotata di una strategia sulla bioeconomia nel febbraio del 2012 per aggiornarla nell’ottobre del 2018. L’Italia ha presentato la prima strategia nell’aprile 2017, con un aggiornamento nel maggio del 2019. Sono oltre 60 i paesi nel mondo con una strategia sulla bioeconomia.