Rea guarda al futuro tra biogas e gestore unico

Rea è una società per azioni la cui parte pubblica viene rappresentata dai Comuni per i quali svolge i servizi (i partners privati sono la società Enerambiente di Venezia e la Ecomar Italia SpA di Collesalvetti). Dopo una prima fase, iniziata nel 1993, esclusivamente dedicata alla progettazione, costruzione e gestione di impianti di cogenerazione, dal 1996 svolge anche servizi per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. A raccontarci l’esperienza della gestione degli impianti di selezione dei rifiuti urbani e dei progetti per produrre energia dal biogas che scaturisce dalla discarica di Scapigliato, è il direttore di Rea, Massimiliano Monti (Nella foto).

Gli impianti sono fondamentali per una gestione sostenibile dei rifiuti. Quali sono quelli di Rea?

«Rea gestisce un polo impiantistico costituito da un impianto per la selezione ed il trattamento dei rifiuti urbani, una discarica per rifiuti non pericolosi, un impianto di trattamento dell’eluato di discarica ed una rete di impianti di cogenerazione con produzione di energia elettrica, alimentati da biogas. Questa dotazione impiantistica presente a Scapigliato consente la gestione di tutta la filiera di rifiuti non pericolosi prodotti sia dai cittadini che dalle aziende».

La discarica è l’anello residuale del sistema integrato. Quali sono le misure adottate per limitare l’impatto ambientale sia nella fase di gestione che in quella successiva alla chiusura dei vari lotti?

«Il ruolo delle discariche è residuale rispetto alla gestione complessiva dei rifiuti, ma la presenza di questi impianti è ancora necessaria  per una per una corretta e controllata gestione di tutto il sistema, dato che anche gli impianti di trattamento più moderni e tecnologici producono scarti che devono essere messi a dimora nelle discariche. Per questi motivi la nostra Rea si è sempre adoperata ad assicurare una corretta gestione di tutto il polo impiantistico adottando sistemi idonei per limitare il più possibile l’impatto ambientale.  Le certificazioni ottenute in materia di organizzazione e ambientale (ISO 9001/2008 ISO 14001/2004), quelle in materia di sicurezza  (OHSAS 18001/2007), e la registrazione EMAS III, ne sono testimonianza e garanzia. Nel dettaglio, la gestione integrata dei rifiuti in ingresso al polo impiantistico, consente un’ottimizzazione delle attività e delle risorse. Per esempio, l’impianto di captazione del biogas e l’impianto di trattamento dell’eluato di discarica permettono una migliore gestione dei rifiuti andando a recuperare tutti gli scarti residuali del processo. In tutti questi processi, sia nella fase di gestione che in quella successiva, vengono eseguiti periodicamente monitoraggi ambientali sulla qualità dell’aria e delle emissioni in atmosfera».

Negli ultimi giorni, ci sono state delle proteste per dei cattivi odori provenienti, secondo alcuni cittadini, dalla discarica.

«Intanto posso rassicurare tutti dicendo che rispettiamo i limiti imposti dalla legge e che siamo i primi a  puntare sulla qualità del servizio e dell’ambiente di lavoro dei nostri  60 dipendenti. Due anni fa sono stati avviati e realizzati alcuni interventi per contenere le maleodoranze e sono previsti altri investimenti per realizzare un sistema di stoccaggio del percolato della discarica che migliorerà e conterrà ulteriormente gli impatti odoriferi. Contiamo ultimare il progetto entro la primavera del 2013. Il nostro impianto è aperto alla cittadinanza e chi vuole, può venire a vedere il grande lavoro che svolgiamo per una gestione sostenibile dei rifiuti.

La gestione dei rifiuti prevede il ciclo integrato. Quali sono le principali difficoltà nel raggiungimento di questo obiettivo (e obbligo)  nel territorio provinciale livornese?

«La principale difficoltà è essenzialmente dettata dalle dimensioni del territorio e dalla presenza di numerosi soggetti che operano in questo settore. Tale diversificazione comporta anche differenze nella gestione dei servizi e nella gestione amministrativa delle varie aziende: in una realtà così variegata il percorso di aggregazione è molto più difficile. Tuttavia è sempre più importante ed opportuno avere una visione ampia del territorio a livello provinciale così da favorire l’integrazione di tutte queste componenti andando alla ricerca dell’economicità nella filiera».

Quali sono i progetti di Rea nell’ambito della gestione sostenibile dei rifiuti?

«Oltre alla gestione della differenziata il cui obiettivo prioritario per l’avvio dei materiali verso la filiera del riciclo, uno dei progetti più innovativi finalizzato alla gestione sostenibile dei rifiuti, è l’attività di captazione del biogas per la produzione di energia pulita. L’obiettivo è quello di trasformare uno scarto in risorsa energetica. Il funzionamento del sistema è semplice: la discarica produce biogas che attraverso un impianto dedicato viene trasportato e convogliato all’interno di cogeneratori per la produzione di energia elettrica. Questo processo, che nel tempo è stato costantemente migliorato ed affinato, è gestito da un efficiente sistema di controllo automatizzato e computerizzato che permette di monitorare costantemente l’andamento delle due componenti principali, biogas e percolato. L’energia elettrica prodotta viene riutilizzata per il raffreddamento ed il riscaldamento dei vari locali che si trovano nell’area di Scapigliato ed alimenta l’impianto di trattamento del percolato. La parte eccedente il fabbisogno aziendale viene immessa nella rete di fornitura nazionale».

Rea gestisce anche la raccolta differenziata in molti Comuni della provincia di Livorno.  Secondo la vostra esperienza, come sarà raggiungibile l’obiettivo europeo del 50% di riciclo? Con quali strumenti e sistemi?

«La qualità della raccolta differenziata è fondamentale per alzare le percentuali di riciclo. Uno dei sistemi che può portare migliori risultati, in alcune situazioni, è il porta a porta. E’ una soluzione che deve essere adottata prevalentemente nelle aree urbane così da poter dare buone risposte in termini di sostenibilità ambientale ed economica: la conformazione del territorio è certamente uno dei requisiti principali da tenere in considerazione. L’altro elemento fondamentale è la qualità del materiale raccolto. Se la selezione del materiale da parte dell’utenza non viene effettuata in modo corretto tutta l’attività di raccolta viene vanificata, per questo sono fondamentali le campagne di informazione sui materiali da conferire ed il monitoraggio del risultati».

Guardando al futuro: quali sono le prospettive per Rea rispetto al gestore unico dell’Ato Costa? Gli impianti continueranno a essere gestiti da Rea o confluiranno nel gestore unico?

«Per quanto riguarda gli impianti,  l’area impiantistica di Scapigliato è fuori dalla gara per il gestore unico e a individuarne la forma di gestione  e il “rapporto” con il gestore unico sarà il Comune di Rosignano Marittimo».