Terre del cibo, comunità che alimentano il pianeta

Comunità che alimentano il pianeta: una piattaforma web dedicata alla sovranità alimentare (www.terredelcibo.cospe.org)  e una campagna per sostenere le comunità rurali della regione africana di Lubombo tra Swaziland, Mozambico e Sudafrica insieme a Naturasì. Con queste due iniziative COSPE comincia a raccontare la propria filosofia e le proprie attività in tutto il mondo sul tema della sovranità alimentare. E lo fa mettendo al centro le comunità: le comunità locali sono infatti da sempre soggetto-chiave nella produzione del cibo.

Combinando attività di raccolta, agricoltura, caccia e pesca, hanno accumulato nel tempo un patrimonio immenso di risorse e conoscenze in grado di offrire risposte a problematiche e bisogni di contesti più diversi. Il sistema economico dominante tende ad azzerare questo patrimonio, e ad espropriare le comunità di questo ruolo, distruggendo così anche la loro storia, la loro cultura, il loro rapporto con l’ambiente.   Con il pretesto di promuovere forme più efficaci ed efficienti di produzione, in grado anche di “sfamare” una popolazione in costante aumento,  si impongono modelli di tipo “industriale” che accentrano nelle mani  di pochi il potere di produrre e distribuire il cibo, mentre si uniformano la produzione e l’offerta di alimenti riducendoli a pochissime varietà, uguali per tutti i popoli della terra. La produzione del cibo cessa di essere così una questione a sé per diventare snodo decisivo dove si incrociano tutte le criticità dell’attuale modello di sviluppo: la centralizzazione delle forme di potere e di controllo, l’omologazione culturale, l’aggressione all’ambiente, la negazione dei diritti delle comunità e delle persone, quello alla salute in primis.  Battersi contro queste tendenze significa schierarsi ed agire in modo coerente per riportare il centro della produzione del cibo nelle comunità locali.

COSPE lavora con le comunità locali, in tanti Paesi del mondo, con un approccio che mette al centro i temi della sostenibilità ambientale e della qualità del cibo,  l’integrazione dell’agricoltura di auto-consumo con l’agricoltura commerciale, lo sviluppo delle filiere produzione-trasformazione-mercato, i diritti di proprietà e di gestione delle comunità e delle persone, con particolare riferimento alle donne, spesso svantaggiate nonostante la loro centralità in tutti i passaggi che riguardano il ciclo del cibo. Sul sito “terredelcibo” troverete le esperienze di COSPE nei vari Paesi a partire dal progetto “Ecolubombo” che lavora sulle filiere alimentari ( miele, cereali, legumi) in una grande regione africana.

Questo progetto in particolare è sostenuto dalla catena di supermercati di Naturasì, uno storico partner COSPE su questo tema, e dal 6 al 18 luglio l’1% del valore della spesa effettuata con la card presso tutti i negozi NaturaSi verrà destinato al progetto “Ecolubombo”. La campagna, in particolare, favorirà il miglioramento dei cicli di produzione e di trasformazione dei prodotti del territorio e la valorizzazione delle filiere del miele, degli ortaggi, dei grani e dei legumi, a bene cibo delle comunità locali ed in particolare delle donne spesso tanto svantaggiate quanto centrali in questo processo.

Per seguire la campagna e in particolare le storie degli uomini e delle donne impegnati nella lavorazione e nella trasformazione del cibo segui anche il diario di Stella, volontaria COSPE in Swaziland per i prossimi sei mesi.

di COSPE