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Immaginare la geotermia: esperienze, percezioni e prospettive delle comunità locali

I progetti Horizon Europe Compass e Geosyn uniscono le forze per organizzare a Piancastagnaio, lunedì 30 giugno, un’iniziativa di partecipazione pubblica sulla geotermia a 360 gradi
 |  Toscana
Foto di Tomasz Urban

Lunedì 30 giugno 2025 il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG), in collaborazione col Comune di Piancastagnaio, organizzerà un’iniziativa rivolta principalmente alle comunità locali dell’Amiata e delle zone circostanti. In particolare, sono invitate a partecipare le amministrazioni locali, i cittadini, le associazioni e le attività produttive interessate a impiegare il calore e il freddo geotermici nei processi di trasformazione e conservazione dei prodotti.

L’incontro avrà come focus il calore geotermico non solo come fonte rinnovabile elettrica e per l’impiego nelle industrie, ma anche come leva di sviluppo e coesione territoriale. L’apertura dei lavori consentirà una riflessione su come le tecnologie geotermiche interagiscono attivamente con ambiente, paesaggio e territorio: tre aspetti di rilievo per aree ricche di natura e a vocazione turistica, come quelle della Toscana meridionale, a cavallo tra le Province di Siena e Grosseto, ma che presentano, da alcuni anni, criticità sotto il profilo socioeconomico.

Gli interventi successivi guideranno i partecipanti alla scoperta delle tecnologie per l’utilizzo delle risorse ad alta e media temperatura, ponendo particolare attenzione agli aspetti legati alla sostenibilità per i territori, e ai vantaggi per le attività produttive nell’uso di calore e freddo geotermici. In tale ambito verranno riportati i risultati iniziali del progetto Geosyn, che si propone di realizzare un sistema che combina una pompa di calore ad alta temperatura con un ciclo di refrigerazione, e che sarà testato presso il Caseificio San Martino a Monterotondo Marittimo.

Un impiego destinato a non fermarsi entro i confini delle aree geotermiche, dato che il progetto ha già individuato oltre 50 casi in Europa in vari settori produttivi (agroalimentare, chimica, farmaceutica, cosmetica, datacenter, lavanderie, etc.), nei quali le industrie potrebbero adottare la risorsa geotermica, traendo beneficio dalla implementazione della nuova tecnologia. Benefici che si tradurrebbero in una riduzione drastica dei consumi fossili, integrando una risorsa localmente disponibile e in un risparmio economico.

La parte centrale dell’evento sarà riservata invece a tavoli di lavoro. Su argomenti vari, in particolar modo sulle mitigazioni paesaggistiche, benefici attesi per i territori unitamente alle migliori strategie di comunicazione, coinvolgimento ed informazione delle comunità locali, alla ricerca della proverbiale “quadratura del cerchio” L’evento si concluderà con la presentazione delle proposte emerse da ciascun gruppo, prima di un aperitivo offerto ai partecipanti.

Sia Compass che Geosyn sono progetti di ricerca finanziati dal programma dell’Ue Horizon Europe e, oltre a condividere informazioni e conoscenze sulla geotermia e sulle sue applicazioni, l’obiettivo di questo evento, spiegano da CoSviG, è testare metodologie partecipative strutturate, che consentano di comprendere la percezione e le aspettative delle comunità locali nei confronti della geotermia. Alcuni studi evidenziano (si veda ad esempio Community engagement and fair benefit sharing of renewable energy projects”), come nel nostro Paese vi siano limitate opportunità di partecipazione del pubblico nei progetti di energie rinnovabili, se non attraverso poche iniziative prevalentemente volontarie. Tuttavia, come riportato nel report del progetto Compass Best practices and geothermal Nimby interventions”, coordinato proprio da CoSviG, le attività di social engagement in ogni fase di vita di un progetto geotermico, a partire dalle attività di ricerca, garantiscono una buona accettabilità sociale e il supporto dei cittadini. Partecipazione che, se deficitaria o addirittura assente, conduce quasi inevitabilmente ad opposizioni e in alcuni casi addirittura al rifiuto delle autorizzazioni. Abbiamo avuto modo di presentare tali conclusioni, assieme ad alcune strategie compensative per aumentare l’accettabilità sociale, lo scorso maggio a Reykjavík, nell’ambito della Summer school del progetto Compass, che ha visto 35 partecipanti, tra studenti e giovani professionisti provenienti dai quattro continenti.

L’evento di Piancastagnaio sarà l'occasione per realizzare un buon esempio di coinvolgimento delle comunità locali, replicabile in altri contesti da amministrazioni locali e regionali, ma anche operatori e promotori di progetti geotermici. Ci auguriamo che i risultati della sessione partecipativa, affiancate dai risultati di una serie di interviste sulla percezione della geotermia che CoSviG sta conducendo per conto di Compass proprio nei comuni di Arcidosso, Piancastagnaio, Roccalbegna e Santa Fiora, possano fornire ulteriori indicazioni della percezione della geotermia nei territori amiatini.

a cura di Dario Bonciani e Loredana Torsello

Redazione Greenreport

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