[22/10/2007] Acqua

Bilancino, Arpat: «Attenzione, l’invaso è fragile»

FIRENZE. «Attenzione l’invaso è fragile». Questo l’avvertimento che viene da Arpat in merito al serbatoio artificiale di Bilancino, dopo l’episodio di inquinamento dello scorso agosto, l’ennesimo della serie. In seguito allo sversamento di gasolio avvenuto in un cantiere della Variante di Valico non contenuto dall’impianto di depurazione del cantiere stesso, l’inquinante è finito nel fiume Sieve. L’episodio ha avuto esiti positivi grazie al tempestivo intervento di Protezione civile, Vigili del fuoco, Arpat che hanno installato barriere galleggianti per intercettare gli idrocarburi, successivamente aspirati a monte della barriere stesse.

L’evento ha fatto suonare il campanello dall’allarme per le acque del fiume Sieve che poi finiscono nell’invaso. Ricordiamo che lo sbarramento del corso d’acqua con la realizzazione della diga di Bilancino ha creato un serbatoio artificiale della capacità massima di 84 milioni di metri cubi, la cui risorsa idrica è strategica per tutto il bacino dell´Arno, ed in particolare per l´area fiorentina e per il Mugello. Bilancino assicura una portata variabile tale da integrare ad almeno 8 metri cubi al secondo i deflussi di magra del fiume Arno nel tratto a monte di Firenze (viene mantenuto almeno il minimo deflusso vitale per le acque del fiume) e permette quindi il buon funzionamento dell’impianto di potabilizzazione dell’Anconella.

La stabilizzazione delle portate nel periodo estivo ha contribuito fortemente al miglioramento della qualità delle acque nel tratto urbano: non sono stati riscontrati più gli sbalzi di ossigeno disciolto nei cicli giorno-notte, per cui non sono più state rilevate morie di pesci che avevano caratterizzato gli anni precedenti all’entrata in funzione dell’invaso. Visti i benefici, è intuibile immaginare quali potrebbero essere gli effetti a cascata di un inquinamento che riguardasse il fiume Sieve e le acque dell’invaso stesso.

«Tutte le attività (viabilità, agricoltura, industriale...) che si svolgono a monte ed intorno all´invaso - dichiarano da Arpat - possono sversare sostanze che potrebbero danneggiare le acque, anche in modo irreparabile. Infatti, in relazione alla tipologia dei possibili contaminanti, si potrebbe determinare l’impossibilità di utilizzo delle acque ai fini della balneazione, della vita dei pesci, ed anche della potabilizzazione». Del resto l’episodio della scorsa estate non è l’unico ad aver messo a rischio la qualità dell’acqua del “sistema Bilancino” come ci ricorda la stessa Agenzia per l’ambiente «nel luglio 2004 si è incendiato un automezzo pesante che stava trasportando titanio diossido (una sostanza tossica) sull’autostrada A1.

Le operazioni di spegnimento dell’automezzo hanno prodotto un flusso di acqua contaminato da titanio diossido che si è riversato nel fiume Sieve. Nell’aprile 2004 si è verificato uno sversamento di gasolio lungo la nuova viabilità del lago di Bilancino fino all’ingresso dell’autostrada e sull’autostrada stessa fino al casello di Calenzano. «Nel maggio 2001 - continuano da Arpat - si è avuta una fuoriuscita di olio combustibile, da una tubazione in cemento posta sulla sponda sinistra del fiume, proveniente da una ditta ivi situata». Secondo l’Agenzia vi è quindi la necessità di uno studio di approfondimento della situazione e la predisposizione di adeguate misure di contenimento del possibile impatto sull´invaso, in particolare per la definizione degli opportuni interventi preventivi e per la messa a punto delle procedure di intervento in fase di emergenza.

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