[22/10/2007] Trasporti

Auto europee più verdi e patente eco-compatibile

BRUXELLES. Il Parlamento Europeo è chiamato ad approvare una relazione del deputato britannico Chris Davies (Nella foto), del gruppo Liberaldemocratico, che approva la proposta della Commissione Ue di ridurre le emissioni di CO2 delle auto a 120 g/km entro il 2012, attraverso miglioramenti tecnici dei veicoli. Inoltre, nella relazione Davies chiede anche «obiettivi a lungo termine più ambiziosi», sollecita «un sistema di penali e una migliore pubblicità delle prestazioni ecologiche delle auto, nonché incentivi fiscali e sistemi di rottamazione per rinnovare il parco macchine», ma anche di agire su stile di guida, biocarburanti e viabilità.

Circa il 19% delle emissioni di CO2 dell’Ue deriva dalle auto «con volumi assoluti in continua crescita» per l’aumento di numero e di potenza degli autoveicoli. La relazione riconosce che all´industria automobilistica occorrono tra i 5 e i 7 anni per progettare veicoli a minor livello di emissioni e consumi e che sono necessarie «misure supplementari», come i biocarburanti, per permettere la riduzione delle emissioni di CO2, ma chiede anche obiettivi annuali vincolanti, a partire dal 1° gennaio 2009, per promuovere miglioramenti tecnici per garantire che, «solo con questi strumenti», le emissioni medie di tutte le autovetture vendute nell’Ue a partire dal 1° gennaio 2012 non superino la soglia stabilita.

Secondo i deputati, dal 1° gennaio 2020 le emissioni medie non dovrebbero superare i 95 g di CO2/km, un obiettivo che dovrebbe essere raggiunto col sostegno all´innovazione che può fornire il Settimo programma quadro di ricerca e con «una promozione più intensa della ricerca e dello sviluppo di veicoli ad emissioni zero, come i veicoli elettrici». Entro il 2016, dopo una dettagliata valutazione dell´impatto costi/benefici, la Commissione Ue dovrebbe definire obiettivi a più lungo termine che per i parlamentari europei «richiederanno forse ulteriori riduzioni delle emissioni a 70 g di CO2/km o ancor meno entro il 2025».

Davies propone di introdurre, a partire dal 2012, un nuovo meccanismo di mercato chiuso: «il sistema di riduzione delle quote di carbonio (Cars), in base al quale i costruttori e gli importatori saranno soggetti a penali in proporzione a eventuali superamenti dei limiti di emissione per autovettura venduta. Tali penali dovrebbero essere fissate in modo prevedibile e rigoroso, con la possibilità di essere compensate mediante crediti riscattabili concessi alle autovetture nuove dello stesso produttore con emissioni inferiori ai valori limite. Il gettito delle penali, potrebbe essere utilizzato per finanziare la ricerca volta a ridurre le emissioni di CO2 e per fornire aiuti al trasporto pubblico locale».

La relazione invita la Commissione «a tenere conto della fattibilità tecnica, dell´efficacia sotto il profilo dei costi, dell´impatto ambientale e dell´acquistabilità delle nuove automobili nell´arco del loro ciclo di vita all´atto dell´adozione di misure legislative vincolanti che potrebbero influenzare il ritmo del rinnovo del parco auto». Le norme comunitarie riguardano un ricchissimo mercato di 17-18 milioni di veicoli l´anno e i deputati chiedono all’Ue una politica ambiziosa che, attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, «stimoli una crescita economica basata sulla conoscenza e la creazione di posti di lavoro nell´industria dell´indotto automobilistico».

La relazione si dice favorevole «a fornire forti incentivi per conseguire riduzioni delle emissioni» ma per i parlamentari europei il futuro regime «non dovrebbe ricompensare i costruttori di veicoli storicamente più inquinanti che, invece, dovrebbero contribuire in misura maggiore alla riduzione di CO2». Quello che chiede il Parlamento europeo alla Commissione è di premiare le tecnologie più avanzate e i combustibili alternativi: ibridi, idrogeno, veicoli elettrici o altri combustibili non fossili e di presentare proposte «che tengano conto delle differenze tra dimensioni delle auto e costi tecnologici connessi al conseguimento della riduzione delle emissioni e della possibilità economica che diversi tipi di clienti acquistino nuove autovetture, assicurando sia la diversità che l´equità sociale».
La relazione chiede di introdurre nuove misurazioni e standard per definire un valore fisso che associ la riduzione della CO2 a «miglioramenti nelle specifiche delle automobili il cui uso dipenderà dal comportamento del singolo conducente», per esempio «gli indicatori del cambio di velocità, l´uso di econometri, una climatizzazione altamente efficiente, migliori lubrificanti, i sistemi di avviamento/spegnimento a regime minimo, i pneumatici a bassa resistenza all´avanzamento e sistemi di controllo della pressione dei pneumatici».

Davies, «non avendo alcuna fiducia nella possibile efficacia della proposta di accordo volontario sulla pubblicità delle autovetture nuove», chiede di introdurre obblighi giuridici per «etichettatura, pubblicità e commercializzazione delle autovetture nuove nel mercato interno, in modo da fornire informazioni esaurienti e comprensibili ai consumatori. Come nel caso dei pacchetti di sigarette, raccomanda in particolare, di dedicare almeno il 20% dello spazio dedicato alla promozione di nuove auto a informazioni sui risparmi di carburante e sulle emissioni di CO2. Propone inoltre l´introduzione di un codice vincolante per la pubblicità che vieti le indicazioni ecologiche false e di un sistema di valutazione delle prestazioni ambientali "stella verde"».

La relazione insiste per l´adozione di misure supplementari anche per le infrastrutture, «che pure hanno un elevato potenziale in termini di prevenzione delle emissioni di CO2».
Più prudente l’atteggiamento riguardante i biocarburanti, per i quali si teme che un loro più massiccio utilizzo provochi «aumenti di prezzo degli alimenti e una più rapida distruzione delle foreste», per questo i deputati chiedono una certificazione rigorosa per i biocarburanti d´importazione e di valutare meglio «le potenzialità dei combustibili gassosi alternativi (come il gas naturale) e il lancio di una campagna europea sulla guida eco-compatibile», chiedendo che «la patente di guida debba essere rilasciata unicamente a chi ha completato un corso di guida eco-compatibile».

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