[24/10/2007] Energia

Sì, ma solo idroelettrica e geotermica...

LIVORNO. Il primo operatore che abbiamo provato a contattare è stato ovviamente Enel ex gestore unico, ma dopo vari rimpalli fra call center, numero verde, ufficio stampa e segreteria della divisione Ambiente non siamo approdati a nulla. L’ultima speranza, su suggerimento di una segreteria, è stata quella di inviare una mail al servizio clienti della società a cui è stata affidata la gestione delle offerte di energia per clienti domestici, tra cui anche l’opzione ‘Pura casa’, ma la risposta non è ancora arrivata.

Ci siamo rivolti quindi ad altri due operatori. Multiutility è una società con sede a Verona, all’interno del gruppo, la divisione MultiAmbiente diretta da Vincenzo Scotti promuove e diffonde la consapevolezza che, utilizzando “100% energia pulita” e “100% CO2 free”, ci si impegna e si contribuisce concretamente a migliorare l’ambiente in cui viviamo e a tutelare il nostro eco-sistema

«Le fonti rinnovabili da cui tariamo l’energia verde che vendiamo, possiamo definirle le “vecchie rinnovabili” , in particolare l’idroelettrico e in misura molto minore la geotermia che rispetto alle nuove fonti come fotovoltaico ed eolico non godono di incentivi legislativi. L’idroelettrico infatti ha una buona capacità produttiva, ma essendo ante decreto Bersani se non fosse sostenuta da iniziative legate al mercato non sarebbero concorrenziali. Contemporaneamente stiamo ovviamente puntando anche sullo sviluppo delle nuove fonti rinnovabili».

Il meccanismo proposto si basa sul sistema internazionale di certificazione dell´energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, nato, su base volontaria, nel 2001. I certificati Recs attestano la provenienza verde dell´energia elettrica (1RECS = 1 MWh). «I certificati emessi dal singolo impianto – spiega Scotti - passano di mano in mano fino al cliente finale e tutti i passaggi sono seguiti dal gestore del sistema elettrico nazionale, in Italia il Grtn. L´obiettivo è quello di garantire al cliente che una quantità di energia pari a quella da lui consumata è stata prodotta da impianti alimentati da una centrale a fonte rinnovabile determinata in un periodo di tempo determinato.

Secondo il dirigete di Multiutility non esiste almeno nell’immediato l’eventualità che la domanda di energia verde superi l’offerta: «Oggi l’offerta è di gran lunga superiore alla domanda – continua Vincenzo Scotto – Le fornisco un dato di mercato nostro che riguarda il mercato delle imprese su cui lavoriamo dal 2002: ad oggi il 55% dei nostri clienti hanno scelte l’energia rinnovabile, ma credo che sia un record in Italia, dove al media fra tutti gli operatori si aggira intorno al 15%. Il mercato residenziale potrebbe regalarci qualche soddisfazione in più, perché comunque un cittadino che fa una scelta alternativa al vecchio gestore risparmierà poche decine di euro e quindi quello che può essere davvero incentivante è l’ecologicità dell’energia. Ma chiaramente per arrivare a grandi numeri serve un’opera di educazione del cittadino alla sostenibilità».

Multiutility guarda comunque al futuro e alle rinnovabili più giovani: «Oggi in Italia non è pensabile purtroppo vendere energia eolica o fotovoltaica perché le quantità sono davvero minime – conclude Scotti – ma proprio per questo motivo dobbiamo guardare con attenzione alle nuove rinnovabili, e ci metto anche biomasse e correnti marine, anche se soprattutto il fotovoltaico è la fonte col maggior potenziale di sviluppo. Idroelettrico e geotermia hanno le loro contraddizioni senza dubbio ma è davvero difficile fare una “classifica” delle fonti, perché la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera è solo il primo dei parametri da valutare, altrimenti bisognerebbe prendere in considerazione anche il nucleare, che invece tuttora non ha trovato risposta al problema dello smaltimento delle sue scorie. L’impatto ambientale quindi va tenuto conto nel suo complesso».

Un altro operatore che fa dell’energia verde il suo cavallo di battaglia è la Duecentoventi Spa, che promette energia «fatta col sole, col vento, col calore della terra o con dighe ecocompatibili ad acqua fluente». In realtà anche in questo caso è quasi tutto idroelettrico.

«L’energia che vendiamo noi viene prodotta dalla centrale idroelettrica di stazzona in Valtellina.
Stiamo cercando attraverso il progetto Melograno di offrire anche energia da eolico e fotovoltaico prelevato da centrali presenti soprattutto nel Sud Italia, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo» spiegano dalla sede bresciana della società.

«Acquistare energia verde ha effetti molto concreti – spiegano dalla Duecentoventi – negli ultimi tempi per esempio in Lombardia sono state riaperte centrali idroelettriche dimesse, proprio grazie anche ai soldi che arrivano attraverso le certificazioni Recs». Quando infatti un consumatore acquista un certificato Recs perché ha consumato energia verde, il certificato viene annullato dal Grtn e in questo modo vengono girati i soldi all’impianto che ha prodotto l’energia originariamente che aveva emesso il certificato.

Mentre altri operatori non danno questa possibilità, il cliente della Duecentoventi a fine anno può fare richiesta della copia dell’avvenuto annullamento del certificato Recs. «Non possiamo mandarli a tutti i clienti perché tale documento è cartaceo e l’invio deve essere fatto con raccomandata, con un costo piuttosto alto – spiegano – comunque si tratta di un sistema doppiamente certificato a livello nazionale e internazionale».

Sul fronte della disponibilità dell’offerta rispetto alla domanda anche per la Duecentoventi non sono (purtroppo) imminenti i problemi: «Noi siamo attivi anche sul fronte delle imprese e soltanto il 25% ha scelto l’offerta verde – spiegano – è vero che le prenotazioni che abbiamo avuto sul mercato residenziale ribaltano le percentuali, con un 80% di clienti che ha chiesto espressamente le rinnovabili, ma siamo ancora ben lontani dal saturare la domanda. In ogni caso ricordiamoci che il sistema Recs è internazionale, e nulla impedisce che un operatore italiano acquisti e rivenda energia prodotta da fonti rinnovabili all’estero».

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