[24/10/2007] Parchi

I fossili spiegano la prossima estinzione di massa da global warming

LIVORNO. Secondo uno studio pubblicato su “Proceedings of the Royal Society B”, l´aumento delle temperature globali previsto per i prossimi 100 abbi potrebbe scatenare una nuova estinzione di che spazzerebbe via il 50% delle specie animali e vegetali che oggi popolano il nostro pianeta. Lo studio, condotto da ricercatori delle università di York e Leeds prende in esame le registrazioni fossili disponibili per poter estendere la loro ricerca fino a 520 milioni di anni fa. Gareth Jenkins e Peter Mayhew, dell’università di York e Tim Benton, dell’università di Leeds, hanno messo a confronto i dati sulla diversità biologica marina e terrestre e quelli delle temperature, stimati per le diverse epoche, ed hanno scoperto che la biodiversità globale sembra relativamente bassa nelle fasi calde durante le quali invece i tassi di estinzione sarebbero elevati, mentre nei periodi freddi sarebbe accaduto il contrario.

Lo studio analizza le precedenti estinzioni di massa: Cretacico-Terziario, circa 65 milioni di anni fa. Estinzione probabilmente provocata o aggravata dall’ impatto di un grande asteroide nella penisola dello Yucatan, si estinsero circa il 16% delle famiglie marine, il 47% generi marini e il 18% delle famiglie dei vertebrati terrestri, compresi i dinosauri. Fine Triassico, 214-200 milioni di anni fa. Estinzione probabilmente provocata da eruzioni vulcaniche nella Central Atlantic magmatic province con imponenti con fiumi di lava. Dovrebbe aver interessato soprattutto gli organismi marini, provocando l’estinzione del 22% delle famiglie marine e del 52% dei generi marini.

Fine Permiano, 251 milioni di anni fa. Le cause della peggiore estinzione di massa terrestre massa sono molto discusse. Si estinse il 53% famiglie marine, l’84% dei generi marini e il 70% circa di tutte le specie terrestri, piante, insetti e vertebrati. Tardo Devoniano, 364 milioni di anni fa). Estinzione con causa sconosciuta. Si estinse il 22% delle famiglie marine e il 52% dei generi marini. Si sa poco degli effetti sulle terrestri.

Ordoviciano-Siluriano, 439 milioni di anni fa. Causato da un calo dei livelli degli oceani quando si formarono i ghiacciai e dal successivo innalzamento dei livelli dei mari quando le calotte si sciolsero. Si estinse il 25 per cento delle famiglie marine e il 60 per cento dei generi marini. «I nostri risultati – ha detto Peter Mayhew – forniscono la prima prova che il clima globale può determinare variazioni sostanziali nella testimonianza fossile. Se i nostri risultati sono validi anche per il riscaldamento in atto, la cui entità è confrontabile con quella delle grandi fluttuazioni del clima terrestre su grande scala, ci si può aspettare che le estinzioni aumenteranno».

E Tim Benton spiega sul sito dell’università di York che «l´associazione a lungo termine non era mai stata evidenziata, e gli studi precedenti si concentravano su periodi geologicamente piuttosto brevi e a scale geografiche limitate e a pochi gruppi di organismi, ma le prove sono stringenti». Delle cinque estinzioni di massa note, quattro (inclusa quella responsabile dell’´estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa) sono associate a periodi di effetto serra. «L´evento di estinzione di massa più imponente in assoluto, quello alla fine del Permiano – spiegano i ricercatori - si verificò nel corso di uno dei periodi climaticamente più caldi e portò all´estinzione del 95% delle specie animali e vegetali».

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