[26/10/2007] Comunicati

Geo-4: «Le crisi del mondo non sono separate»

LIVORNO. Il Programma dell’Onu per l’Ambiente Programme (Unep) ha pubblicato il suo “Global Environment Outlook: environment for development” (Geo-4) nel quale si può leggere che oggi le minacce più gravi per il pianeta, in particolare cambiamenti climatici, tassi di estinzione delle specie e la sfida di come alimentare una popolazione in crescita, figurano tra i numerosi problemi che non sono stati risolti e che mettono l’umanità in pericolo.

In un comunicato l’Unep spiega che «Geo-4 (l’avvenire dell’ambiente mondiale), l’ultimo di una serie di rapporti chiave dell’Unep, valuta lo stato attuale dell’atmosfera, della terra, dell´acqua e della biodiversità, descrive i cambiamenti avvenuti dopo il 1987 ed identifica le azioni prioritarie. E’ il rapporto dell’Onu più completo sull’ambiente, preparato da circa 390 esperti e rivisto da più di mille altri in tutto il mondo».

Secondo il rapporto, «nessuno dei maggiori problemi sollevati da “Our Common Futur” (il rapporto della Commissione Brundtland, ndr) presenta previsioni di evoluzioni favorevoli». Ma l’Unep tranquillizza: «L’obiettivo non è quello di presentare uno scenario catastrofico, ma un appello urgente all’azione». Geo -4 riprende la dichiarazione della Commissione Brundtland secondo la quale «il mondo non affronta crisi separate... la "crisi ambientale", la "crisi dello sviluppo" e la "crisi dell’energia" ne fanno una sola».

Per l’Unep «questa crisi non include unicamente il cambiamento climatico, il tasso di estinzione e la fame, ma altri problemi legati alla crescita della popolazione, all’aumento dei consumi dei ricchi e alla disperazione dei poveri: «declino degli stocks di pesci; la perdita di terre fertili per l’utilizzo e il degrado; una pressione non sostenibile sulle risorse; la diminuzione della quantità di acqua dolce disponibile da dividere tra gli esseri umani e le altre creature ed il rischio che il deterioramento dell’ambiente non superi il punto di non ritorno».

Per Achim Steiner, segretario generale aggiunto dell’Onu e direttore esecutivo dell’Unep «nel corso degli ultimi 20 anni, la comunità internazionale ha ridotto del 95% la produzione di prodotti chimici che rovinano la cappa di ozono, ha creato un trattato per la riduzione dei gas serra ed anche un commercio di carbonio innovativo e mercati di compensazione del carbonio, ha favorito un aumento delle zone terrestri protette che coprono circa il 12% della terra e creato numerosi strumenti importanti che coprono questioni che vanno dalla biodiversità ed alla desertificazione al commercio di rifiuti pericolosi e alla modificazione degli organismi viventi. Ma problemi persistenti e cronici restano senza soluzione. Vecchi problemi rimangono e nuovi problemi appaiono, dopo l’aumento rapito di “zone morte” negli oceani, fino al risorgere di malattie vecchie e nuove legate in parte al degrado dell’ambiente. Durante questo tempo, delle istituzioni come l’Unep, realizzate per attaccare le cause profonde dei problemi, rimangono deboli e soffrono di una mancanza di risorse».

Il rapporto avverte che stiamo vivendo ben al di sopra delle nostre possibilità: «La popolazione umana é ormai così importante che la quantità di risorse necessarie per farla vivere supera le risorse disponibili... l´impronta umana (vale a dire i bisogni relativi all’ambiente) è di 21,9 ettari a persona, mentre la capacità biologica della terra è, mediamente, solo di 15,7 ettari per persona».
Tra gli altri punti critici identificati dal Geo-4 figura la gestione dell’acqua: «L´irrigazione consuma già intorno al 70% dell´acqua disponibile, mentre per raggiungere gli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo riguardanti la fame occorrerà raddoppiare la produzione alimentare entro il 2050». Ma intanto l’acqua dolce diminuisce: secondo le previsioni, entro il 2025 l’utilizzo d’acqua dovrebbe aumentare del 50% nei Paesi in via di sviluppo e del 18% nei mondo sviluppato. Per il Geo-4, «il fardello crescente della domanda d’acqua diventerà intollerabile nei paesi che conosceranno una penuria d’acqua». Anche la qualità dell’acqua è in declino, perché è inquinata da patogeni microbici e da nutrienti eccessivi. La contaminazione dell’acqua rimane la causa più importante di malattie e morti al mondo.

L’Unep dice che, per quanto riguarda la biodiversità, «una seta estinzione è in corso, questa volta causata dal comportamento umano». I cambiamenti in corso sono i più rapidi da quando l’uomo è apparso sulla terra. L´estinzione delle specie si produce ad una velocità superiore a quella indicata dai fossili. Il commercio di carne e legname nel bacino del Congo è stimato a 6 volte superiore al tasso sostenibile. Tra i gruppi di vertebrati, più del 30% degli anfibi, il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli sono minacciati di estinzione, mentre l’introduzione di specie alloctone ed esotiche è un problema crescente.

Secondo il Geo-4 i cambiamenti climatici sono «una priorità mondiale» e «la minaccia è ormai così urgente che riduzioni importanti di gas serra sono necessarie entro la metà del secolo», e secondo l’Unep i negoziati per un trattato che rimpiazzerà il Protocollo di Kyoto, dovranno tener conto che«benché i Paesi in via di sviluppo siano esentati da impegni in materia di emissioni, occorre una pressione crescente su certi Paesi ad industrializzazione rapida, ormai emettitori importanti, perché accettino delle riduzioni di emissioni».

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