[26/10/2007] Aria

Composti organici volatili, da novembre a norma anche i vecchi impianti

LIVORNO. Sta per scadere il termine ultimo per l’adeguamento degli impianti a emissione di composti organici volatili (Cov): entro il 31 ottobre 2007 gli impianti autorizzati prima del 13 marzo 2004 dovranno conformarsi alle disposizioni del testo unico ambientale (Dlgs 152/2006, parte V sulle emissioni in atmosfera).
Il testo unico sostituisce la vecchia disciplina ( Dm 44/2004 che per primo ha recepito la direttiva comunitaria sui Cov), contemporaneamente prevede un regime transitorio per il graduale adeguamento degli impianti esistenti alle nuove disposizioni e stabilisce valori limite di emissione, modalità di monitoraggio e di controllo delle emissioni, criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite e modalità di redazione del piano di gestione dei solventi.

I composti organici volatili includono gruppi di sostanze diverse per i loro comportamenti fisici e chimici contenenti carbonio (esempio idrocarburi clorurati, idrocarburi aromatici e policiclici aromatici, alcani, cicloalcani, aldeidi, terpeni). Sono molto utilizzati nella composizione dei più disparati prodotti industriali tanto che sono presenti anche in numerosi materiali da costruzione e per finitura.

Le loro caratteristiche hanno incidenza sullo stato dell’ambiente - influenzano il bilancio totale di carbonio e la capacità di reazione con l’ozono - e sulla salute umana.
Nonostante gli effetti mutino in funzione del tipo del composto organico volatile assorbito, tutti hanno proprietà narcotiche e neurotossiche. Tanto è vero che le intossicazioni più acute si possono avere per inalazione oppure per assorbimento cutaneo. E l’effetto stordente che i composti possono provocare attraverso l’ispirazione intensa ne ha determinato l’utilizzo come “droga dei poveri”: sono noti i casi dei bambini delle favelas brasiliane che “sniffano” vernici e colle, ma non occorre allontanarsi troppo per trovare anche in molti paesi dell’Europa dell’Est la stessa abitudine.

Dunque per limitare il doppio effetto dei composti organici volatili sulla salute umana e sull’ambiente il legislatore europeo prima e poi il legislatore italiano, provvede con apposita disciplina: regola e dispone i limiti di emissione utilizzati dalle imprese.
Partendo poi dall’assunto che serva un’azione preventiva per proteggere la sanità pubblica e l’ambiente dalla conseguenza delle emissioni particolarmente nocive, e considerando che le emissioni di componenti organici possono essere evitate o ridotte in molte attività ed impianti (in quanto esistono già o saranno disponibili prodotti sostitutivi meno nocivi o comunque nuove tecniche per ridurre l’impatto ambientale), il testo unico prevede che tutti gli impianti anche se autorizzati prima del 2006 si adeguino ai nuovi standard.

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