[26/10/2007] Acqua

Ato acqua. la sinistra dell´Unione dice no all´accorpamento-Acea

FIRENZE. Prove di unità a sinistra in Toscana ed il “terreno” è quello dell’acqua. Rc, Verdi Pdci, Sd in consiglio regionale promuovono un’interrogazione sull’ipotesi (ma forse qualcosa di più) di accordo per accorpare soggetti gestori negli Ato 2,3,6 acqua (Firenze, Pisa, Prato, Grosseto) in cui la componente privata del soggetto gestore è la stessa: Acea Spa. Greenreport da tempo ipotizza che l’accorpamento degli Ato, di cui si sente parlare, non segua logiche inerenti ai bacini idrografici ma “affinità” di carattere gestionale.

«Acea, dove ha vinto la gara come socio privato, detta le regole per la riunificazione, quindi il dimensionamento dei soggetti gestori del servizio idrico integrato, in contrasto con tutti gli indirizzi espressi dalla Regione, quindi dal pubblico- affermano Monica Sgherri, Mario Lupi, Luciano Ghelli e Bruna Giovannini -rispettivamente capigruppo di Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti italiani e consigliera di Sinistra democratica - Questo si evince dall´ipotesi di accordo di cui siamo venuti a conoscenza. Si tratta a nostro avviso di un operazione che contrasta nettamente con gli indirizzi espressi dalla Regione».

In effetti qualcosa non torna, dato che la Regione Toscana nel documento preliminare alla legge sui servizi pubblici locali e direttamente il presidente Martini con la comunicazione sulla riduzione della spesa degli enti regionali, parla di dimensionamento e riduzione degli Ambiti territoriali ottimali secondo il criterio dell´area omogenea vasta e per il servizio idrico del dimensionamento per bacino idrografico.

«Nell´ipotesi di accordo oggetto dell´interrogazione -proseguono i firmatari- la riunificazione dei soggetti gestori non risponde a nessuno dei suddetti criteri, mente l´unico elemento comune, che quindi ispira l´operazione, è la presenza in tutte e tre le società di gestione del medesimo socio privato, cioè Acea Spa. Se questo è il criterio, quali garanzie vi sono che nella rivisitazione delle convenzioni per l´esercizio del servizio che scaturirà dall´operazione non si avrà un peggioramento delle condizioni poste ai comuni ed ai cittadini, a tutto favore invece del soggetto industriale?».

Secondo i partiti di sinistra, dato che stiamo parlando di servizi pubblici essenziali alla vita dei cittadini, c’è la necessità, ora divenuta urgenza, di dare un effettivo potere di indirizzo e controllo ai consigli elettivi, così che gli indirizzi del pubblico ed il legame territoriale, vengano rispettati.
Intanto a livello nazionale il Senato ha votato la moratoria con la quale si sospendono per 12 mesi le gare e le procedure per gli affidamenti dei servizi idrici a società private o miste, un primo sostanziale successo per il Movimento dell’acqua.

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