[29/10/2007] Parchi

I parchi fluviali al lavoro

PISA. Già Francesca Pittaluga Segretario generale dell’Autorità di bacino interregionale del fiume Magra intervistata da Greenreport ha avuto modo di anticipare alcuni degli argomenti affrontati nel riuscitissimo incontro di Sarzana promosso dal Centro studi sulle aree protette fluviali di Montemarcello-Magra.

E’ stata una occasione di cui c’era davvero bisogno per fare il punto anche sugli effetti perversi provocati dal lascito del vecchio governo in materia di ambiente e specialmente dei decreti relativi ai bacini idrografici e più in generale alla gestione delle acque. Da queste puntuali analisi affidate ai relatori Patrizio Scarpellini, Ippolito Ostellino e Stefano Picchi è emerso chiaramente la indispensabilità di una sempre più stretta collaborazione tra parchi, aree protette e autorità di bacino di cui proprio il parco regionale di Montemarcello e l’autorità di bacino del Magra hanno offerto uno degli esempi più significativi e produttivi.

Non dappertutto purtroppo le cose stanno così e il convegno lo ha rilevato ponendo con forza una questione di rilievo nazionale che in parte dipende anche da come la Commissione Turoni che sta lavorando a ‘sanare’ il malloppo sfornato da Matteoli terrà conto del ruolo dei parchi e delle aree protette fluviali.

Detto questo vorrei riprendere quanto detto molto opportunamente e giustamente dalla Pittaluga sul rapporto tra le due regioni Liguria e Toscana in ordine alla gestione del Magra. Mentre infatti il bacino è interregionale il parco regionale ligure interessa ovviamente soltanto la sponda ligure. Quella toscana non ha un parco ma solo qualche ANPIL.

E’ evidente la disomogeneità e diciamo pure lo scompenso tra le due gestioni. Per questo -e non da ora- avevamo posto già a suo tempo all’assessore Artusa la questione. Le due regioni e le due province interessate debbono infatti valutare come superare questa contraddizione che non giova a nessuno. A Sarzana se ne è riparlato e tutti hanno convenuto che la questione non può essere ulteriormente rinviata e che perciò sarà riproposta al nuovo assessore toscano Marco Betti. Noi ci auguriamo che presto ci si possa sedere ad un tavolo per concordare le soluzioni più idonee. Quella attuale è sicuramente la peggiore.

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