[16/03/2006] Urbanistica

Ecosistema scuola, la Toscana esce da trionfatrice

FIRENZE. Dall’indagine Ecosistema scuola 2006 di Legambiente (il dossier completo è consultabile nei documenti) emerge una situazione eterogenea e articolata. Molte le grandi città nella fascia più bassa della classifica, compresa Firenze ad un non esaltante 58° posto. Ad aprire la graduatoria delle migliori quest’anno c’è, Prato grazie alle buone pratiche che mette in campo: dalla raccolta differenziata alle certificazioni di agibilità statica, igienico-sanitaria e alla sicurezza degli impianti elettrici. Plastica, vetro, alluminio, carta e toner sono i materiali più raccolti e riciclati dalle scuole pratesi, mentre il 70% raccoglie organico e il 38% pile usate.
Nelle mense scolastiche vengono serviti giornalmente per il 95% delle scuole pasti interamente biologici. Nonostante i tagli finanziari agli Enti Locali, Prato si impegna a rendere migliori gli edifici scolastici sottoponendo negli ultimi cinque anni il 90% delle scuole ad azioni di manutenzione straordinaria.

Nella fascia più alta troviamo anche Livorno, quarta in classifica con il 64% di pasti «parzialmente bio», il 96% delle scuole con aree verdi e con tutte le scuole dotate di certificazione per agibilità statica, igienico-sanitaria e prevenzione incendi. Il 26% delle scuole utilizza fonti d´illuminazione a basso consumo e fonti di energia pulita come l´energia solare. Inoltre le scuole livornesi sono impegnate nella differenziazione dei rifiuti, in prevalenza di carta, plastica (70%), organico (47%) e pile usate (44%).
Ma va bene anche Siena, al sesto posto in graduatoria con il 65,16%. A seguire Pistoia (56,02) al 14° posto; Lucca ventiseiesima (48,66); Grosseto alla piazza numero 29 (48,06); Massa a quota 32 (43,38); Pisa quarantaquattresima (37,33); Arezzo è al posto numero 48 (34,57); di Firenze raggiunge solo il 27,6% ed è l’ultima delle toscane a quota 58.

La graduatoria generale è il risultato finale dell’intreccio di due tipologie di domande, ciascuna delle quali dà luogo ad una specifica graduatoria: la prima raggruppa tutti gli aspetti che riguardano i servizi del comune per le scuole e l’investimento nel di risparmio energetico e in politiche ecocompatibili; la seconda è relativa ai disservizi, agli interventi cui il comune dovrebbe provvedere, insieme alle situazioni di rischio. Spesso l’incompletezza dei dati è dovuta alla mancanza di un vero e proprio monitoraggio e di coordinamento tra assessorati e uffici. Per questo
al nella costruzione della graduatoria è stata attribuita una penalità a quei comuni che non hanno fornito risposte a domande chiave della ricerca.

Anche in Toscana la musica cambia se si incrociano i dati forniti dai Comuni e quelli delle Province, le scuole di base e quelle superiori. Qui i dati ottenuti sono più scarsi ma la classifica dà l’idea di quale siano le città con il miglior patrimonio edilizio scolastico - che comprende quindi le
scuole dell’obbligo e quelle d´istruzione secondaria - che mettono a disposizione servizi utili, con gli edifici scolastici in migliori condizioni di sicurezza ambientale e realizzano pratiche ecocompatibili. Fra le prime 33 province troviamo solo Firenze, che risale al ventesimo posto con il 44,28% ed Arezzo al ventiseiesimo gradino e il 34,57%. Nella graduatoria delle buone pratiche, l’insieme di tutti i dati relativi alle pratiche ecocompatibili, Prato è seconda; Siena quarta; Livorno sesta; Pistoia nona; Lucca ventiseiesima; Massa trentesima; Grosseto trentatreesima; Arezzo trentasettesima; Pisa quarantaquattresima; Firenze sessantunesima.

La graduatoria del rischio rappresenta i comuni dove il livello di attenzione sulla qualità dell´edilizia scolastica è più basso Nelle posizioni più alte troviamo i comuni le cui scuole hanno i problemi maggiori. Legambiente fa notare come molti dei dati richiesti (in particolare sulla presenza di fonti d’inquinamento) sono di difficile reperibilità da parte dei Comuni, visto che in molti casi manca un vero e proprio monitoraggio. Questo può comportare dei vantaggi per chi non risponde a queste domande, quindi i Comuni che si trovano più in basso nella graduatoria, non è detto che siano senza scuole a rischio, potrebbero in effetti non aver compiuto dei monitoraggi accurati. Ecco la classifica del rischio delle toscane: Arezzo è 6ª a -12,92; Pistoia 20 ª a -8,60; Massa 22ª a -8,5; Pisa 40ª a - 5,70; Firenze 43ª a - 5,62; Lucca 47ª a -5,35; Grosseto 64ª a -3,14; Livorno 69ª a -2,41; Siena 67ª a -2,54; Prato 71ª a -2,20.

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