[30/10/2007] Comunicati

Sarà una finanziaria avara di verde?

LIVORNO. Italia Oggi la definisce una Finanziaria «avara di incentivi per l’ambiente». E in effetti, se la manovra 2008 non sarà modificata, attualmente non prevede le agevolazioni per la conversione delle auto a Gpl o a metano e neppure i fondi per frigoriferi e congelatori classe A+, ovvero a ridotto consumo energetico. Eco-aiuti che invece erano presenti nella Finanziaria 2007 ottenendo anche apprezzabili risultati. A richiamare il governo sulla questione, Federchimica-AssogasLiquidi e consorzio Ecogas e Mediamarket, la principale catena di elettronica di consumo italiana che opera con le insegne Media World, Saturn e Media World Compra On Line.

AssogasLiquidi segnala in particolare che la manovra non conterrebbe nuovi interventi finanziari e fiscali per l’autotrazione a basso impatto ambientale. Le aziende si attendevano addirittura un incremento, visto che i finanziamenti del 2007 sono stati spazzati via in pochissimi mesi (15 giugno). La manovra 2007 prevedeva 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007-2008 e 2009 per la trasformazione a gas. Le imprese prevedono che anche i fondi destinati al 2008 finiranno a giugno. Sul piano degli elettrodomestici, invece, non è stato fatto (salvo prossime auspicabili modifiche) il rinnovo degli incentivi per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo di energia, quelli classe A+ e anche degli incentivi per il digitale terrestre. Se di quest’ultima cosa l’ambiente di certo non si lamenterà… l’altra iniziativa aveva e ha ancora una sua motivazione importante, pur con tutte le controindicazioni del caso.

Da elettrodomestici a minor consumo di energia, infatti, possono arrivare risultati importanti (naturalmente parlando di grandi numeri) sotto il profilo del risparmio e dell’efficienza energetica. Certo, si generano anche di conseguenza un gran numero di rifiuti speciali-pericolosi – di cui poi bisogna pur occuparsi – ma il gioco vale la candela. Stessa cosa vale per gli incentivi rivolti alle auto ecologiche, sicuramente migliori di quelle più inquinanti, a patto però che non si usino di più proprio perché ecologiche, si abbia ben chiaro che quelle che si danno via per essere sostituite vanno ad aumentare, anch´esse, la quantità di rifiuti da recuperare e da smaltire. Se dunque le aziende che fanno appello al governo hanno ovviamente interessi economici che li spingono a chiedere il ripristino in Finanziaria degli eco-aiuti, anche l’ambiente avrebbe qualche cosa da guadagnarci.

Un giudizio positivo sulla fiannziaria arriva invece dal Gruppo di Lavoro sulle fonti rinnovabili del Kyoto Club valuta molto positivamente l´emendamento all’articolo 30 della Finanziaria 2008, in particolare per alcune modifiche apportate alla prima versione del testo già originariamente presente nell´emendamento al DDL Bersani presentato da Ronchi, Ferrante e da altri 13 senatori lo scorso giugno.

Secondo Mario Gamberale, coordinatore del Gruppo del Kyoto Club «Il testo introduce alcune novità importanti per il settore tra cui il conto energia per tutte gli impianti alimentati a fonti rinnovabili di potenza inferiore al MW, la certificazione sulla provenienza delle biomasse e dei biocombustibili e un premio per gli impianti a biomasse alimentati da filiera locale (in un raggio di 70 km) e in assetto cogenerativo».

«Tuttavia - continua Gamberale - il testo può essere migliorabile in almeno due punti», per esempio con un potenziamento dell’incentivo per il minieolico di potenza inferiore a 100 kW che risulterebbe penalizzato con il passaggio dai certificati verdi (CV) al nuovo meccanismo a tariffa fissa. L’incentivo proposto (22 €cent/kWh omnicomprensivo) è insufficiente secondo il Kyoto Club per promuovere efficacemente gli impianti di taglia inferiore ai 100 kW, visto che è anche inferiore a quello previsto con il meccanismo dei CV, creando una disparità di trattamento rispetto ad altre fonti (ad esempio il fotovoltaico) e agli impianti di taglia più grande.

Se si volesse avere anche per i piccoli impianti eolici il tempo di ritorno economico di cui godono i grandi impianti (circa 4,5 anni) sarebbe necessario attribuire una tariffa incentivante compresa tra i 40 e 45 €cent/kWh.

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