[31/10/2007] Rifiuti

Ambrogi (Ato 6) spiega perché la revisione della legge regionale 25 sarebbe incostituzionale

LIVORNO. Alla VI Commissione regionale territorio e ambiente si sta discutendo il disegno di legge 204, che modifica la legge regionale 25 del 1998 sulla gestione dei rifiuti.
E alla commissione è giunta una nota firmata da 8 presidenti di ambito territoriale ottimale per i rifiuti, sui 10 presenti in Toscana. (vedi articolo di oggi su greenreport), che pone una serie di problemi, a cominciare da una possibile bocciatura per incostituzionalità, dal momento che si va a modificare con una legge regionale quanto previsto dalla norma nazionale.
Abbiamo intervistato nel merito, Fabiola Ambrogi, presidente dell’Ato 6 di Siena, che ha condiviso le note sul disegno di legge di modifica della legge rifiuti toscana.

La prima osservazione che viene fatta riguarda l’eventuale incostituzionalità di una legge regionale che prevede l’opposto di quanto sta scritto nella legge nazionale
«Sì, infatti adesso è in vigore il 152 del 2006, che prevede per gli ato un ruolo chiave nella gestione integrata dei rifiuti, che prevede pianificazione e gestione e lascia alle province il compito di ubicazione degli impianti».

A parte il fatto che se passa l’emendamento di soppressione degli ato previsto in finanziaria, sarebbe di nuovo tutto capovolto, no?
«Quell’emendamento è già stato modificato, e prevede solo una rivisitazione e non la soppressione dell’ato».

Ma dal momento che il 152 è vigente e che prevede questo ruolo prioritario per gli ato, perché allora non è stato nei fatti applicato?
«Ma chi lo dice che non è applicato?».

Non mi risulta che gli ato stiano lavorando per fare aggiornamenti di piani e affidamenti.
«Il fatto è che la Regione stessa non ha fatto gli adeguamenti alla nuova legge nazionale, e nemmeno le Province, quindi non è possibile dar seguito a quanto previsto nella norma. Intanto abbiamo lavorato con la programmazione e la pianificazione già esistente. Per gli affidamenti poi non abbiamo potuto operare perché alla legge 152 mancano i regolamenti e senza quelli era impensabile lavorare in tal senso».

La nota è firmata però solo da 8 presidenti su 10, mancano Firenze e Prato. Mi può spiegare il motivo?
«Non so come mai non hanno firmato. La nota l’ha seguita l’ato di Pisa e i contatti li hanno tenuti loro. Ma credo che Prato e Firenze abbiano preparato una nota congiunta, dato che in seguito all´accordo sulla piana stanno cominciando a lavorare insieme e quindi insieme hanno presentato le osservazioni».

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