[02/11/2007] Rifiuti

Fi e rifiuti: Evitiamo l´emergenza, facciamo un gruppo di lavoro

GROSSETO. Il tema dei rifiuti, fra i più scabrosi per la vita e lo sviluppo della nostra terra, è stato riguardato negli anni da uno sforzo programmatorio messo in campo a livello amministrativo, sulla scorta delle innovazioni normative succedutesi in materia, per superare il conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato, diminuire i rifiuti prodotti e promuovere la raccolta differenziata.

Tale sforzo programmatorio è culminato con la scelta di smaltire i rifiuti separando la frazione riciclabile e producendo CDR da avviare a termovalorizzazione, una scelta la cui implementazione pratica, però, sta subendo dei ritardi che rischiano, complice il prossimo esaurimento della discarica delle Strillaie, di condurre la Maremma in una situazione emergenziale di stampo “campano”.

Le questioni alla base di tale ritardo sono principalmente le seguenti:
- in primo luogo, è aperto da tempo un dibattito politico – scientifico sulla nocività o meno dei termovalorizzatori e sulla quantificazione di tal eventuale nocività;
- in secondo luogo, si dibatte ancora sulla localizzazione impiantistica, con l’ostilità di buona parte delle popolazioni direttamente coinvolte, motivata in taluni casi dalla ben nota sindrome NIMBY ed in tal altri dalle motivazioni di cui al punto precedente;
- in terzo luogo, si discute se per la termovalorizzazione si possa “riattare” l’attuale impianto di Scarlino o, se al contrario, debba esserne costruito un altro ad hoc;
- infine, si dibatte circa la capacità produttiva da dare all’impianto in parola, il che, stanti gli ambiziosi obiettivi di raccolta differenziata che ci si è dati, equivale a scegliere se importare o no il CDR da altre Province.

Riguardo al problema della localizzazione impiantistica, nel presente documento ci limitiamo a ricordare che la nostra classe politica, se vorrà evitare di condannare la Maremma tutta ad una situazione di emergenza rifiuti, alla fine dovrà necessariamente “sacrificare”, previi i necessari “pesi e contrappesi” (sgravi di fiscalità locale,..), una parte del nostro territorio, che ha nella sua interezza una vocazione connessa al turismo ed all’agricoltura d’alta qualità.

Riguardo agli altri punti, Forza Italia auspica come soluzione la costruzione “ex novo” di un termovalorizzatore dotato delle tecnologie più moderne attualmente esistenti, con una capacità produttiva la più ridotta possibile, in modo da:
- promuovere realmente la raccolta differenziata, evitando l’importazione di CDR da altre Province;
- rimanere legati per un minor periodo di tempo alla scelta della termovalorizzazione, laddove in futuro dovessero emergere anche nel nostro Paese dei metodi alternativi di smaltimento dei rifiuti.

A tal proposito, infatti, sono di recente emerse all’attenzione generale, a seguito d’esperienze estere, nuove tecniche di smaltimento che superano non solo il tradizionale conferimento in discarica, ma anche la termovalorizzazione, la quale, come già accennato, è ritenuta da vari esperti, anche se non da tutti, dannosa per la salute; tali tecniche comportano il trattamento meccanico-biologico (TMB) della frazione non riciclabile dei rifiuti in impianti che generano:
- da un lato, del biogas che serve solo ad alimentare gli impianti stessi;
- dall’altro, un residuo da conferire in discariche ad hoc, ritenute meno impattanti di quelle poste a valle dei cogeneratori.

Tali tecniche, accoppiate a tecniche di raccolta “porta a porta”, sono un embrione di un nuovo possibile ciclo dei rifiuti che, secondo alcuni suoi fautori, porterebbe vantaggi di tipo ambientale, sanitario ed anche occupazionale, in ragione di un correlato sistema industriale a maggior intensità di lavoro.

Forza Italia guarda con attenzione a tali nuovi sistemi, ritenendo però che alcuni loro sostenitori ne trascurino, forse per propaganda, alcune criticità.

In primis, certi “supporters” nostrani della raccolta “porta a porta”, di solito, sorvolano su quanto sia complicato programmare un servizio del genere su tutto il territorio provinciale (sempre che la Regione non accorpi davvero le ATO Rifiuti...), specie per un’azienda che si candida a gestore unico dei servizi d’igiene urbana e che il suo Presidente (La Nazione, 15 Gennaio 2005) definì “microcefala” nella sua struttura (fino a che punto sarà migliorata la situazione in soli trenta mesi?).

E che dire dei maggiori costi di vigilanza che il “porta a porta” richiederebbe? Possiamo affermare, infatti, che nella nostra Provincia ci sarebbero le risorse umane per controllare il rispetto degli orari di conferimento? Ed eliminando i cassonetti stradali, non si rischierebbe, specie in fase d’avvio, un aumento dell’incivile fenomeno dell’abbandono dei rifiuti?

E cosa dire di esperienze in materia che nel nostro territorio sono già state portate avanti per poi miseramente fallire, come ad esempio è successo a Porto Santo Stefano?

Forza Italia, tuttavia, è favorevole ad approfondire le possibili modalità con cui implementare in Maremma il “porta a porta”, in coordinazione con quanto stanno già predisponendo in materia l’AATO Rifiuti ed alcuni Comuni della Provincia, in modo da non prendere di peso modelli che hanno sì ben funzionato, ma in realtà che poco hanno a che spartire con la nostra, dal punto di vista territoriale, economico e sociale.

In particolare, Forza Italia auspica la creazione di un gruppo di lavoro che comprenda le associazioni ambientaliste, le forze politiche e, più in genere, tutti i portatori d’interessi che gravitano attorno alla “questione rifiuti” (sindacati, associazioni dei consumatori, rappresentanti delle categorie produttive, comitati,…), magari arricchito da una sorta di gemellaggio con realtà locali che già abbiano adottato il “porta a porta” e che abbiano qualche affinità in più con la nostra terra che non le “solite” Montebelluna e Capannori.

In tale gruppo di lavoro Forza Italia potrebbe dare un contributo decisivo per introdurre in Maremma un “porta a porta” incentrato sulle esigenze degli utenti ed i loro ritmi di lavoro e di vita, anziché sulle comodità dell’Amministrazione pubblica e del gestore del servizio d’igiene urbana.

In effetti, il “porta a porta” che Forza Italia non vorrebbe vedere da noi può riassumersi nella frase “sfuggita” ad un esperto del settore che, in un convegno sulla materia, affermò che “i cittadini non possono più pensare di conferire il rifiuto all’ora che credono”: ciò è l’esatto contrario del pensiero di Forza Italia, che vuole uno Stato al servizio dei cittadini, anziché il contrario, e che quindi vede con favore il “porta a porta”, a patto, però, che esso sia avviato dopo una programmazione capillare che veda cittadini ed imprese come protagonisti, magari grazie a tecniche di e-democracy, e non come soggetti passivi da far oggetto, tutt’al più, di iniziative di “educazione ambientale” e d’informazione su quanto Amministrazione e gestore hanno già deciso.

Allargando il nostro ragionamento all’intero ciclo dei rifiuti, Forza Italia crede che non sia ancora stato elaborato uno studio davvero esaustivo sui costi totali che comporterebbe l’adozione integrale delle “tecniche alternative”; tuttavia, sono già disponibili in materia molti dati che il gruppo di lavoro prefigurato potrebbe usare come base di partenza per uno studio di fattibilità economica che possa avere come orizzonte di medio-lungo termine la stesura di un ciclo dei rifiuti alternativo per la nostra Provincia, da confrontare con quello vigente da ogni punto di vista (economia, occupazione, ambiente, territorio, salute pubblica,..).

In conclusione, per Forza Italia il passato dello smaltimento dei rifiuti è rappresentato da discariche come quella delle Strillaie, il presente è senza dubbio la termovalorizzazione e il futuro, infine, potrà essere appannaggio delle tecniche cosiddette alternative.

Di conseguenza, riteniamo prioritario accompagnare la nostra terra dal passato al presente, non chiudendo tuttavia la porta al futuro; l’alternativa drammatica, infatti, potrebbe essere un velleitario tentativo di salto generazionale “dal carretto direttamente all’astronave” che rischierebbe davvero di far piombare la nostra Provincia in una situazione emergenziale.

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