[05/11/2007] Comunicati

Due ambientalisti nell´esecutivo del Pd sono un fatto!

LIVORNO. Due ambientalisti di razza e di formazione nell´esecutivo di un nuovo partito è un fatto, per noi, di interesse assoluto. Una notizia che potrebbe essere davvero un segnale positivo e – al momento - anche coerente rispetto a quanto dichiarato dal leader di questa parte politica. Ovviamente stiamo parlando del Partito Democratico e della scelta operata da Walter Veltroni: inserire nell’esecutivo del Pd Roberto Della Seta, presidente di Legambiente e Ermete Realacci, presidente onorario della stessa associazione nonchè deputato toscano.

«E’ sicuramente una grande novità – dice a greenreport Della Seta - ed è la conferma di quello che Veltroni disse al Lingotto e ha ripetuto anche nelle sue uscite successive, ovvero che questo nuovo partito ha accettato la scelta di identificare l’ambiente come uno dei suoi grandi temi fondativi. Io ed Ermete sosteniamo che la politica, e la politica riformista in particolare, o mette l’ambiente tra le sue principali preoccupazioni o è del tutto inadeguata ad affrontare le sfide del futuro. Quindi questa nostra indicazione come componenti di questo organismo è un segno promettente che alle parole di Veltroni poi seguiranno i fatti e rende il Pd anche ambientalista».

Scusi, ma che cosa significa quell’ “anche ambientalista”? Mica vorrà dire che l’ambiente avrà nel Pd solo un ruolo di contorno? Perché questa non sarebbe certo una novità e non alluderebbe altresì alla necessità di una riconversione ecologica dell’economia.
«L’ambientalismo di cui parlo è quello per costruire uno sviluppo equo e sostenibile. Un ambientalismo protagonista e non come succede adesso relegato ad un atto dovuto. Questa è la nostra speranza e anche il nostro impegno all’interno del Pd».

Sulla stessa linea d’onda anche Ermete Realacci che sottolinea: «Questa scelta è la conferma che Veltroni mantiene come priorità del Pd le questioni ambientali, cosa che aveva già detto nel discorso del Lingotto quando pose l’ambiente al centro del proprio impegno politico e indicò quella dei cambiamenti climatici come la più grande sfida che abbiamo di fronte».

Quale sarà il vostro impegno?
«E chi lo sa. Diciamo che quelle cose di cui lui ha parlato per noi non sono un mistero e ce ne occupiamo già da qualche anno…».

Spingerà anche per il ‘suo’ Pil alternativo, ovvero per il Prodotto interno di qualità?
«Diciamo (sorride Realacci rispondendo, ndr) che fra patriottismo dolce e soft economy c’è anche la missione all’interno del partito democratico».

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