[05/11/2007] Urbanistica

Puglia: la Forestale sequestra 300 ville in un Sito di interesse comunitario

ROMA. Il Sito di interesse comunitario (Sic) della “Pineta dell’Arco Joinico” è da anni al centro di appetiti turistico speculativi, tanto che nel 2001 l’allora deputato di Rifondazione Comunista Niki Vendola, oggi presidente della regione Puglia, presentò un’interrogazione alla Camera per chiedere conto della realizzazione di un campeggio che riteneva costruito abusivamente ed in spregio dei vincoli ambientali.

A distanza di 6 anni, l’operazione “Galasso” del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Taranto del Corpo forestale dello Stato sembra aver scoperto e posto sotto sequestro qualcosa di ancora più scandaloso: un complesso turistico residenziale di oltre 300 ville e abitazioni, piscine, impianti sportivi, un albergo e multiproprietà che occupano una decina di ettari che sorge in località Catalano-Perronello, accanto ad una riserva biogenetica.

La Forestale ha denunciato i proprietari e funzionari pubblici «per concorso in abuso d´ufficio, distruzione di bellezze naturali dei luoghi soggetti a speciale protezione dell´autorità, edificazione in aree naturali protette, occupazione e distruzione di tratturo demaniale».

Il valore dei beni sequestrati sarebbe tra i 50 e 60 milioni di euro, ma alcune delle strutture turistico-residenziali previste sono ancora da realizzare. Il tutto ricade in un’area della costa occidentale ionica che in base al decreto Galasso è zona di notevole interesse pubblico ed in pieno Sic “Pineta dell´arco ionico” protetta teoricamente dalla direttiva europea Habitat del 1992.

Per non farsi mancare nulla, le costruzioni hanno occupato anche almeno 6.000 metri quadrati del “Tratturello demaniale Pineto” classificato «Bene di notevole interesse per l´archeologia, la storia politica, militare, economica, sociale e culturale» da un decreto ministeriale del 1983.
I Comuni interessati non avrebbero tenuto conto dei vincoli nazionali ed europei al momento di concedere le diverse autorizzazioni, ma mancherebbe qualsiasi nulla-osta e autorizzazione della Soprintendenza ai beni e alle attività culturali e dall´ufficio parchi della regione Puglia, il vincolo paesaggistico e la valutazione di incidenza.

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