[07/11/2007] Parchi

La Cina tutela le paludi dell’Everest

LIVORNO. Non sono molti a pensare al tetto del mondo come una montagna cinese, eppure l’Everest, o il monte Qomolangma come lo chiamano i cinesi, è diviso proprio tra Cina, o meglio il Tibet, diventato una regione autonoma del gigante asiatico dopo l’invasione maoista, e il Nepal. E l’Everest sta diventando una grande preoccupazione ambientale anche per Pechino, visto che il riscaldamento globale sta mettendo a rischio la preziosissima acqua che dal massiccio più alto del pianeta scorre verso le fertili e assetate pianure del sud del Continente asiatico.

Per questo la Cina ha deciso di investire 14 milioni di yuans (1,86 milioni di dollari) per l’ambiente dell’Everest, una cifra che secondo gli standards occidentali può sembrare esigua, ma che in Tibet servirà ad avviare un vasto progetto per proteggere una vastissima area ricca di flora e fauna: le zone umide della riserva naturale statale del monte Qomolangma, che si estende su 333 mila chilometri lungo la frontiera con il Nepal, nel sud-est del Tibet.

Secondo quanto dichiarato all’Agenzia Xinhua da Gama, capo dell’amministrazione della riserva del monte Qomolangma, Il progetto, approvato dalla Commissione di Stato per lo sviluppo e la riforma inizierà il prossimo anno e prevede la protezione assoluta di 5.900 ettari di paludi presenti nella riserva, mentre 4.400 ettari di terre umide saranno restaurate progressivamente. Saranno anche realizzate stazioni di osservazione per sorvegliare ecologia, clima, stato dell’acqua e gli uccelli che vivono nella riserva.

«Il progetto – spiega Gama – contribuirà a mettere essenzialmente le terre umide sotto protezione. Questa misura in favore della biodiversità della zona del Monte Qomolangma sarà significativa».

I ghiacciai dell’Hymalaya cinese sono in forte regressione ed anche la Cina sta mettendo questo sempre più in relazione con il cambiamento climatico in atto, la novità è che oltre che la risorsa idrica in sé Pechino punta alla salvaguardia della biodiversità come elemento essenziale per mantenere un equilibrio che possa permettere di utilizzare ancora l’Everest come “polmone” ambientale ed idrico per una gran parte della Cina.

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