[16/03/2006] Rifiuti

La società civile elbana si mobilita per evitare la crisi Esa e l´emergenza rifiuti

PORTOFERRAIO (Livorno). Il presidente di Esa Giovanni Frangioni ha incontrato le associazioni economiche, sociali, ambientali e sindacali elbane. Il consueto incontro trimestrale è stato stavolta molto affollato, una partecipazione che è probabilmente dovuta alla diffusa preoccupazione che nella maggiore isola dell’arcipelago toscano si vada rapidamente ad una nuova emergenza rifiuti.
Il presidente dell’Elbana servizi ambientali ha illustrato la preoccupante situazione finanziaria del gestore dei rifiuti isolani: impiantistica insufficiente, finanziamenti già stanziati che non arrivano, 6 comuni su 8 che non versano il dovuto, un debito che in queste condizioni non può essere onorato, l’ampliamento della discarica di Literno che non si sblocca ed il rewamping dell’impianto del Buraccio che non può essere completato perché i fondi assegnati non arrivano.

A tutto questo si aggiunga la stagione turistica alle porte e la necessità di liberarle dalla posidonia spiaggiata da conferire allo smaltimento e l’annoso problema della pulizia dei cigli delle strade provinciali spesso trasformati in minidiscariche. L’Esa sta valutando azioni anche clamorose, verso le amministrazioni comunali inadempienti, perché la situazione pare giunta ad un punto di non ritorno. Di fronte al quadro fatto da Frangioni, i rappresentanti delle associazioni e dei sindacati hanno deciso di convocare per il 24 marzo una conferenza stampa nella quale verranno illustrate tutte le preoccupazioni del mondo dell’economia e ambientalista elbano sul ciclo dei rifiuti e si chiederà alle istituzioni di onorare gli impegni presi ed una forte assunzione di responsabilità.

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