[08/11/2007] Energia

Nucleare, Italia Nostra ricorda quanto il No dell´87 sia attuale...

LIVORNO. «Venti anni fa l’ottanta per cento del popolo italiano votò con un referendum l´uscita dal nucleare. Se a quel tempo la scelta fu influenzata anche dalla tragedia di Chernobyl, oggi sempre più si dimostra intelligente e giustificata dai fatti». Italia Nostra comincia da questa riflessione il suo intervento sul dibattito il corso sull’atomo che – non a caso – proprio in questi giorni in cui ricorre il ventennale dal referendum ha ripreso fiato, anche a causa ovviamente de caro petrolio.

«Sulla spinta emotiva dell´aumento del prezzo del petrolio dell´imminente suo "picco", e dei mutamenti climatici, – dice infatti l’associazione ambientalista - , viene avanti il ripensamento sul possibile utilizzo del nucleare, come l’unica misura che dà la disponibilità illimitata di energia e insieme assicura la riduzione di anidride carbonica in atmosfera. E´ un miraggio anche accreditato con leggerezza da politici con primarie responsabilità istituzionali».

Italia Nostra poi entra nel merito: «Volutamente si tace il problema dello smaltimento delle scorie (un altro velenoso regalo che vogliamo lasciare alle prossime generazioni?), ed il relativo costo, che unito a quello del pericoloso smantellamento delle centrali, rende antieconomico il kwh prodotto. Anche questo viene colpevolmente tenuto nascosto. Chi ipotizza il nucleare come soluzione al problema energetico ci vuol dire con esattezza, oggi e non tra trent´anni, dove saranno smaltite le scorie? Con questi costi, già da venti anni negli Usa gli investitori privati rifiutano di costruire centrali nucleari. Ogni onere dovrebbe essere quindi assunto a carico della collettività».

«Illusoria è quindi – prosegue - l´ipotesi del nucleare come soluzione al problema di carenza energetica, e studi accreditati dimostrano che il picco dell’uranio è più imminente di quello del petrolio. Insomma, c´è meno uranio che petrolio! E allora: il nucleare costa moltissimo, non risolve la richiesta di fabbisogno energetico, si porta dietro il problema ancora irrisolvibile dello smaltimento delle scorie. La ricerca è impegnata a trovare soluzioni alternative, innanzitutto nelle fonti rinnovabili, in primo luogo il sole che per i prossimi cinque milioni di anni continuerà a fornirci energia. Sul nostro paese ne giunge l´equivalente di 300 miliardi di barili di petrolio l´anno. Tacere queste informazioni - conclude - è una grave responsabilità verso il Paese e la stessa Democrazia».

Sempre a proposito del dibattito in corso, i Verdi toscani ricordano che il 10 novembre a Roma si terrà la manifestazione per ricordare il referendum che 20 anni fa disse no alle centrali nucleari in Italia.

«Tornare indietro – dicono i Verdi - sarebbe devastante, bisogna puntare tutto su efficienza energetica e fonti rinnovabili. Per la Toscana vogliamo un new deal solare, eolico e di biomasse a filiera corta».

«Esattamente 20 anni fa – dichiara Mauro Romanelli, portavoce regionale dei Verdi toscani - si tenne il referendum nel quale la stragrande maggioranza dei cittadini italiani disse no alle centrali nucleari nel nostro Paese: questo tutelò l´Italia da un grande problema che molti altri Paesi attualmente devono affrontare: l’avere una quantità enorme di scorie nucleari delle quali non si sa ancora come trovare una destinazione finale». «E noi - continua Romanelli - dobbiamo rivendicare quella scelta forte, ricordando che ancora oggi, in tutti i sondaggi autorevoli che si sono realizzati, la maggioranza degli italiani non vuole costruire le centrali nucleari: dalla Toscana partiranno pullman di ecologisti da tutte le città, sarà una presenza importante».

«Il nucleare è una scelta del passato – dichiarano i consiglieri regionali, Lupi e Roggiolani – e riproporla ora, come ha anche autorevolmente ricordato il consulente della UE per le strategie energetiche Jeremy Rifkin, sarebbe un gigantesco spreco di soldi e di opportunità». «Ogni rivoluzione – concludono gli esponenti dei Verdi fiorentini Gianni Varrasi e Duccio Braccaloni – deve essere globale e locale: a Firenze con il nostro assessore all’ambiente Del Lungo ed il suo innovativo Piano Energetico siamo sulla buona strada, ora però bisogna urgentemente modificare il Regolamento edilizio del nostro Comune che da una parte permette a chiunque di mettere parabole su tetti e terrazze ma impedisce al 90% dei tetti di avere pannelli solari e pompe di calore: è una follia da cambiare al più presto (vedi in proposito l’articolo di greenreport di martedì 6 novembre, ndr)».

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