[09/11/2007] Energia

L’Italia risparmia più energia con i certificati bianchi

LIVORNO. «Lampadine ed elettrodomestici a basso consumo, sistemi di regolazione automatica nell’illuminazione pubblica, ma anche teleriscaldamento e pannelli solari, sostituzione di vecchie caldaie e scaldabagno e migliore isolamento delle abitazioni». Sono questi, secondo il Rapporto annuale dell’Autorità per l’energia sui “titoli di efficienza energetica” (Tee o “certificati bianchi”), i principali interventi che tra il primo giugno 2006 ed il 31 maggio 2007 hanno consentito all’Italia di risparmiare 611.529 tonnellate equivalenti petrolio (tep), coinvolgendo un numero sempre più alto di “società di servizi energetici”: 919, il 60% in più dell’anno precedente, e con 650 nuovi interventi.

Dal Rapporto emerge anche un lieve aumento nei risparmi ottenuti al Sud, che così recupera sul divario rispetto al Nord: «poco meno della metà dei risparmi energetici certificati è stata conseguita con iniziative realizzate nelle regioni del Nord, con il restante 50% suddiviso in ugual misura tra le regioni del Centro e quelle del Sud».

Delle oltre 600mila tep certificate 480mila sono di riduzione dei consumi di energia elettrica, 94 mila consumi di gas, 30mila di altri combustibili.

L’Autorità ha certificato risparmi energetici ottenuti prevalentemente con interventi per usi elettrici civili (+22%); diminuisce il contributo degli interventi sull’illuminazione pubblica (-15%) e dei sistemi di produzione e distribuzione di energia in ambito civile (-10%e). Sostanzialmente stabile il contributo degli interventi per la riduzione dei fabbisogni energetici in ambito civile e industriale.

«Il bilancio complessivo dei 29 mesi di attuazione del meccanismo – spiega l’Autorità - avviato nel gennaio del 2005, evidenzia che la maggior parte degli interventi di risparmio è rappresentata da interventi sugli usi elettrici in ambito civile pari al 55% del totale, seguita dalla riduzione del fabbisogno in ambito civile (16% del totale), interventi sull’illuminazione pubblica (12%) e sui sistemi di produzione di energia in ambito civile (11%), riduzione del fabbisogno energetico nel settore industriale (6%).

L’ammontare di certificati movimentati (nel mercato organizzato o attraverso contrattazione bilaterale) dall’inizio di giugno 2006 alla fine di maggio 2007 è pari a 321.846 TEE. I prezzi di scambio dei certificati nel mercato organizzato mostrano una marcata tendenza al ribasso, soprattutto per quanto riguarda quelli corrispondenti ad interventi sugli usi elettrici, passati da 69,38 a 32,89 euro (-53%)».

L’Autorità ha individuato 31 distributori di energia elettrica e di gas naturale soggetti agli obblighi di risparmio energetico nel 2006, 498 aziende di distribuzione di elettricità e gas naturale, ammesse ad operare nell’offerta di Tee pur non essendo obbligate al risparmio, 919 operatori accreditati come “società di servizi energetici. Il 36% di questi ultimi ha sede nelle Nord Italia, il 48% al Centro e il 36% al Sud.

A maggio gli operatori iscritti al Registro dei titoli di efficienza energetica, con possibilità di compra-vendita di certificati, erano 175 ( 36 distributori, 132 società di servizi energetici e 7 traders) il 50% in più rispetto all’anno precedente, 138 hanno ottenuto la qualifica di operatori di mercato.

Dal Rapporto emerge «un quadro sostanzialmente positivo del funzionamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, che dal suo avvio ad oggi ha permesso di conseguire risparmi energetici pari a circa il doppio degli obiettivi assegnati per il biennio 2005-2006 (circa un milione di tep rispetto a 468.000 tep di obiettivo). I risparmi realizzati equivalgono ai consumi domestici annui di una città con oltre un milione e 300 mila abitanti.

L’incentivo fino ad oggi erogato dall’Autorità a fronte di questi risultati è pari a circa 46 milioni di euro. I livelli di efficienza economica degli investimenti sostenuti tramite tale incentivo continua ad essere elevato, anche a seguito della crescita costante dei prezzi delle materie prime energetiche nel corso dell’ultimo anno: il rapporto tra il contributo erogato e il costo energetico evitato dai consumatori presso i quali sono stati realizzati gli interventi va dalle 6 alle 12 volte (per unità di energia risparmiata)».

Ma non è tutto oro quel che luce: il Rapporto evidenzia «come l’abbondanza di offerta di certificati rispetto alla domanda espressa dai distributori obbligati si sia tradotta in una significativa riduzione dell’incentivo allo sviluppo di nuovi interventi strutturali di diffusione di tecnologie ad alta efficienza energetica».

L’Autorità ritiene prioritario e urgente intervenire in tre direzioni per restituire una prospettiva di medio-lungo termine agli investitori: «definire obiettivi di risparmio energetico a più lunga scadenza; estendere gli obblighi di risparmio energetico ai distributori di minori dimensioni e rivedere i criteri di ripartizione degli obiettivi nazionali; semplificare l’attuale meccanismo sanzionatorio al fine di aumentarne il potere deterrente;

I “certificati bianchi”, o Tee, attestano il conseguimento di risparmi energetici con l’applicazione di tecnologie e sistemi efficienti, e sono emessi dal Gestore del mercato elettrico sulla base di certificazioni e risparmi conseguiti, effettuate dall’Autorità con il supporto dell’Enea.

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