[12/11/2007] Acqua

Acqua, Irpet: Difficilmente applicabile il minimo garantito gratis

FIRENZE. Sono stati presentati oggi i risultati dell’indagine condotta dall’Irpet (Istituto regionale programmazione economica) sulla tariffa del servizio idrico integrato. L’obiettivo dello studio era quello di capire quanto incide la tariffa sul reddito delle famiglie nei sei Ambiti toscani, al fine di individuare i soggetti che necessitano di maggiori tutele e al tempo stesso il metodo migliore di applicazione tariffaria. Prendendo come riferimento la situazione al 2005, sono stati presentati scenari alternativi con i relativi vantaggi e criticità per il gestore e per le tasche dei cittadini.

La prima alternativa analizzata dall’Irpet tiene in considerazione quanto riportato nella proposta di legge di iniziativa popolare che prevede un consumo pro-capite minimo garantito gratuito e una tariffa basata sui consumi individuali. Secondo gli studiosi dell’Irpet con l’attuazione di un simile sistema tariffario le aziende potrebbero in futuro subire una perdita di ricavi oscillante tra l’11 ed il 22% (oscillazione dovuta alla presenza di elasticità o meno nei calcoli effettuati).

«Questa soluzione, se ha il pregio di essere meno regressiva dell’attuale - affermano dall’Irpet - al momento sarebbe però difficilmente applicabile, vista la necessità di contatori individuali e collegamenti alle anagrafi comunali ad oggi inesistenti, e produrrebbe inoltre un aumento del consumo stimato intorno al 7% con conseguente impatto ambientale non trascurabile». Il secondo scenario proposto dall’Irpet implica l’applicazione di schemi tariffari in cui gli scaglioni di consumo sono costruiti in funzione del consumo individuale, favorendo i nuclei familiari più ampi. «Questa soluzione produrrebbe una perdita nei ricavi dei gestori oscillante tra il 6 ed il 10% ed una crescita nei consumi più contenuta, stimata intorno al 3,6%- continuano da Irpet- Una soluzione dunque più sostenibile in termini ambientali, ma non garante di equità distributiva ed al momento inapplicabile, esattamente come la precedente,visti i necessari adeguamenti strutturale».

L’ipotesi che ha riscosso maggior consenso in base ai risultati dello studio, è quella che prevede l’applicazione di agevolazioni per le famiglie che stanno sotto una determinata soglia di Isee (Indicatore di situazione economia equivalente), e la stima degli effetti che ne conseguono. Questa modalità porterebbe ad una perdita in termini di ricavi (-3,6%) relativamente più contenuta rispetto agli scenari precedenti. «Una soluzione, questa, con irrilevanti implicazioni in materia di sostenibilità ambientale e comunque meno regressiva rispetto all’assetto attuale. Questo terzo scenario dunque - concludono da Irpet- appare nel complesso come il più indicato alla risoluzione di problemi di equità nel pagamento del servizio idrico integrato da parte dei toscani».

Le conclusioni dello studio non sembrerebbero portare particolari novità dato che l’Isee è già applicato in alcuni Ato dove peraltro la sostenibilità ambientale andrebbe dimostrata. Al di la dell’adeguamento strutturale però, ci permettiamo di osservare che l’introduzione del consumo individuale (secondo il numero dei componenti delle famiglie) di per sè importante non basta da solo a far diminuire i consumi di risorsa, come è stato dimostrato: è necessaria una forte penalizzazione degli abusi così come contenuto nella proposta di legge di iniziativa popolare. Inoltre dato che si parla di impatto ambientale sulla risorsa idrica andrebbe fatta l’analisi tariffaria per tutti i settori di utilizzo per una valutazione più vicina alla realtà.

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