[13/11/2007] Energia

I russi costruiscono in Cina il nucleare in serie

LIVORNO. In una intervista a Ria-Novosti, Yuri Ivanov direttore della divisione costruzioni dell’Atomstroyexport (Ase), una società russa che è tra le più grandi al mondo nel settore della costruzione delle centrali atomiche, realizzerà una serie di blocchi energetici nucleari in Cina. L´accordo riguarda l’edificazione della seconda tranche della centrale di Tianwang da parte di Ase e della Compagnia per l’energia nucleare di Jiangsu firmato il 6 novembre scorso che ha preso atto dell’efficienza di Atomstroyexport nel costruire la prima parte del progetto.

I russi puntano tutto sui Paesi asiatici a rapido sviluppo per far dimenticare il disastro di Chernobyl che rende le loro offerte atomiche poco appetibili per i Paesi occidentali e per gli ex Stati satelliti dell’Europa orientale che hanno ancora a che fare con i problemi di sicurezza, gestione e smaltimento delle scorie che danno le vetuste centrali di epoca sovietica. Problemi che la dittatura cinese non ha, visto che non deve rendere conto ad un’opinione pubblica ignara e che per le scorie del nucleare militare e civile potrà sempre trovare un buco in qualche landa desertica del Tibet e del Xinjiang, dove le minoranze etniche sono già tenute a bada dalle baionette dell’esercito del popolo.

«Abbiamo l’esperienza necessaria – dice Ivanov - e se il contratto per l’edificazione delle 3 e 4 della centrale è firmato, potremo metterlo a profitto poiché i due nuovi blocchi saranno identici ai primi due» I russi sono soddisfatti perché i contratti per la centrale di Tianwang sottolineano la fiducia della Cina nella tecnologia nucleare proveniente da Mosca.

Con la realizzazione della seconda tranche della centrale di Tianwang, la Cina disporrà di due reattori da 1.000 MW ciascuno, ma la loro edificazione consentirà anche all’Atomstroyexport di costruire attrezzature in serie che potranno essere proposte anche ad altri clienti internazionali che puntano allo sviluppo di centrali atomiche statali che, come nel caso di Iran, India, Pakistan non nascondono possibili ricadute militari.

L´accordo prevede inoltre di poter rilevare gradualmente la parte dei produttori cinesi nel quadro della liberalizzazione globale di prodotti e servizi del cantiere. Inoltre, la costruzione della seconda tranche della centrale permetterà di rafforzare la coproduzione russo-cinese, cioè tra due Stati che partendo da strade diverse del post-comunismo sono giunti entrambi ad un capitalismo aggressivo con forte controllo statale, un modello di cooperazione che russi e cinesi vorrebbero estendere a Paesi terzi.

Ed Ivanov spiega che le multinazionali già interessate a spartirsi una grossa torta di finanziamenti statali non mancano: «La nostra cooperazione si sviluppa particolarmente bene con Siemens, società che, con la partecipazione di produttori russi, ha realizzato il sistema automatico di comando dei blocchi energetici della centrale di Tianwang».

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