[14/11/2007] Comunicati

E (nonostante tutto) il governo mette in conto l´ambiente!

LIVORNO. Dopo sette anni dalla prima proposta di legge a firma del senatore Fausto Giovanelli, il disegno di legge delega al governo per istituire un sistema di contabilità ambientale che integri gli atti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio dello stato, regioni, province e comuni per assicurare la conoscenza, la trasparenza dell’azione di governo rispetto ai principi dello sviluppo sostenibile, ha fatto un altro passo avanti verso la meta.
Ottenuto anche il parere della Conferenza stato-regioni, il disegno di legge delega sulla contabilità ambientale dovrebbe essere portato presto al Consiglio dei ministri... situazione politica permettendo.

Il provvedimento (a firma dei ministri dell´economia Tommaso Padoa-Schioppa e dell´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio) è stato modificato dal vaglio delle autonomie locali, ma resta di fondo una misura di estrema rilevanza per poter misurare in maniera omogenea i provvedimenti rivolti alla sostenibilità ambientale. Le modifiche riguardano principalmente i ruoli svolti da comuni e regioni, nella raccolta di dati che verrà affidata ai comuni (attraverso la sua associazione nazionale Anci) e la definizione delle disposizioni attuative sulla contabilità ambientale a livello territoriale, che sarà compito delle Regioni.

L’Anci coordinerà infatti la raccolta dei dati informatici sull’ eco-contabilità per conto degli enti locali. A questo scopo, utilizzerà le strutture che già provvedono all´elaborazione dei dati necessari al monitoraggio della spesa ambientate in convenzione con il ministero ambiente. Resta da stabilire se anche questa funzione sarà svolta a titolo oneroso per conto del ministero dell´economia, e a quel punto il giro d´affari sarà di tutto rispetto. Se equiparata a quella, si parla infatti dell’1,5% dell´intero ammontare della quota prevista annualmente per le spese d´investimento previste dal ministero dell´ambiente.

Riguardo al ruolo delle regioni, la bozza prevede, infatti, la definizione da parte dei governi territoriali delle modalità cui dar seguito alla progressiva integrazione dei documenti di bilancio e di programmazione economico-finanziaria dello stato e degli enti territoriali, con una contabilità separata che consenta di misurare l´impatto delle decisioni assunte a livello politico e normativo sull´ambiente.
Definiti i principi nel disegno di legge delega, i criteri direttivi per dar luogo alla contabilità ambientale, saranno stabiliti nei decreti delegati di attuazione, la cui emanazione è prevista entro un anno dall´entrata in vigore della riforma.

Anche qui è stata inserita dalla Conferenza stato-regioni, una disposizione che obbliga il governo a salvaguardare le competenze statutarie delle regioni speciali e a tener conto dei principi costituzionali fissati in materia di decentramento amministrativo. Una maggiore discrezionalità è stata inserita anche per quanto riguarda la valutazione dei tempi necessari ad affiancare il nuovo sistema di contabilità a quello di tipo tradizionale. In particolare si prevede che l’articolazione e la specificazione dei documenti di programmazione e bilancio ambientale, avvenga in maniera graduale anche in relazione alle dimensioni territoriali e demografiche degli enti interessati.

In pratica si prevede un periodo transitorio di ulteriori due anni dal varo dei decreti di attuazione della riforma per dotarsi di adeguati sistemi di eco-contabilità e per i comuni con meno di 50 mila abitanti si contempla la possibilità di adeguarsi alle nuove disposizioni anche in forma associata «purché siano chiaramente evidenti gli impegni programmatici e i risultati raggiunti da ogni singolo ente».

Il percorso sembra quindi essere ancora abbastanza lungo prima di vedere gli effetti che l’applicazione di un sistema di contabilità ambientale potrà sortire. Ma non vi è dubbio che mettere in atto un sistema concreto di contabilità ambientale, potrà avere un valore importante nelle politiche di governo. E dare finalmente un senso concreto al termine sostenibilità dello sviluppo.

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