[14/11/2007] Trasporti

Legambiente: La finanziaria cancella 1.000 treni per i pendolari...

ROMA. A maggio il governo «un piano per 1000 nuovi treni per i pendolari entro il 2011, un progetto finalmente all’altezza dei problemi di chi si muove in treno nelle città italiane con un investimento complessivo di 6,4 miliardi parte finanziato dallo Stato e parte dal Piano di investimento di FS. Nella Finanziaria 2008 la prima tranche di 300milioni di Euro».

Oggi Legambiente denuncia che «mille treni per i pendolari non ci sono più, scomparsi, cancellati. Annunciati come certi, contenuti nel piano industriale delle Ferrovie dello Stato approvato dal governo (con un investimento di 6,4 miliardi di euro), sono invece stati tagliati dalla finanziaria, che si è “dimenticata” di dare copertura economica all’investimento annunciato in pompa magna da Prodi, Letta, Bianchi e altri autorevoli esponenti del Governo».

Secondo gli ambientalisti «nella Finanziaria dei primi 300 milioni di euro non c’è nemmeno l’ombra e l’unico provvedimento che riguarda il trasporto ferroviario è il ripianamento dei debiti dello Stato con Trenitalia sui contratti di servizio (articolo 9 del Decreto Legge 159/2007, collegato alla Finanziaria). Mentre per quanto riguarda l’acquisto di veicoli l’unico riferimento è il fondo presso il Ministero dei Trasporti previsto dall’articolo 6 della Legge di Bilancio (A.S. 1817), con 150 milioni di Euro per l’acquisto di treni ferroviari e metropolitani, tram, filobus, autobus a minor impatto ambientale. Nel primo caso non c’è alcuna indicazione per cui le risorse verranno girate all’acquisto di treni pendolari, nel secondo caso le risorse devono essere suddivise tra diversi interventi».

La cosa non è del tutto nuova, anche se non nelle dimensioni descritte da Legambiente, già il 9 novembre, in un’intervista al Corriere della Sera l’amministratore delegato delle F.S., Mauro Moretti, spiegava che «Non ci sono risorse nella Finanziaria per realizzare il Piano delle Ferrovie 2007-2011. Quindi ci teniamo i treni vecchi, i bilanci in rosso e i passeggeri che non ne possono più».
Per Legambiente il degrado deltrasporto ferroviario è una delle cause della congestione stradale, dell’inquinamento e alle emissioni di CO2 che provengono dai trasporti e chiede che «si trovi subito in Parlamento una soluzione – dice il presidente Roberto Della Seta - se i 300 milioni di euro necessari nel 2008 per l’acquisto della prima tranche di treni non si individuano li si prenda dalle risorse per la Legge Obiettivo» che ha risorse per 3.612milioni di Euro da investire in 15 anni nelle opere proposte dal Ministro Di Pietro: soprattutto nuove autostrade come la Pedemontana Lombarda, la Pedemontana Veneta, la Ravenna-Venezia.

«Il governo deve ridare un ordine alle priorità che riguardano i trasporti – dice Legambiente che annuncia mobilitazioni nelle prossime settimane davanti al Parlamento insieme ai comitati pendolari di tutta Italia - non ha alcun senso investire nelle autostrade e abbandonare a se stessi Trenitalia e il trasporto pendolare ferroviario gestito dalle regioni con i contratti di servizio. Rivedere queste scelte ha tanto più senso perché il bacino della domanda pendolare è 8 volte superiore a quello che ogni giorno si sposta sui treni a percorrenza nazionale (un milione e seicentomila contro 200mila circa), può ambire a togliere una quota rilevantissima di spostamenti che oggi avvengono in automobile nelle aree metropolitane italiane».

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