[15/11/2007] Comunicati

Business e biodiversità possono andare insieme?

LIVORNO. L’iniziativa europea “business & biodiversity” ha più di 400 dirigenti di imprese, rappresentanti dei governi, dell’Unione Europea ed Ong si sono incontrati a Lisbona per discutere del ruolo dell’impresa nella difesa della biodiversità, segnando quello che sembrerebbe un importante momento di cambiamento di mentalità in questo campo.

La convergenza tra il settore pubblico e quello privato è di importanza cruciale per la biodiversità, vista come supporto essenziale per la vita umana e le attività economiche, ma industrie, governi e associazioni protezionistiche si trovano tutti davanti allo stesso dilemma: cosa fare per arginare il costante e sempre più rapido peggioramento dell’erosione della biodiversità planetaria?

Per Francesco Correja, ministro dell’ambiente, della pianificazione territoriale e dello sviluppo regionale del Portogallo, «i modelli di sviluppo attuali non sono sostenibili e la biodiversità viene perduta ad un tasso senza precedenti. Il business ha un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità e l’Europa può essere il leader mondiale affinché questo accada sul territorio»

Gli interventi e l’interesse mostrato da amministratori delegati delle grandi company europee hanno svelato un consenso sorprendentemente forte del mondo del mondo del business per la diversità biologica in rapporto all’attività delle loro aziende.

«Quando si parla di biodiversità il limite è il cielo – ha detto António Mexia, amministratore delegato di Edp Energias, il maggior fornitore di energy utility del Portogallo – Considerata la nostra politica sulla responsabilità sociale delle imprese, non abbiamo altra scelta che realizzare partnerships di lavoro sulla biodiversità».

Al termine di “business & biodiversity” é stato approvato Il “Messaggio di Lisbona” che richiama imprese, governi, Ue e Ong a: « continuare la sensibilizzazione sul forte vantaggio competitivo che le aziende possono ottenere dalla conservazione della biodiversità; promuovere l’utilizzo nel mercato della responsabilità di impresa e dei sistemi di regolamentazione; attività di sostegno, con strumenti operativi, per la conservazione della biodiversità per misurare in modo significativo le performance in questo campo, soprattutto delle piccole e medie imprese; incoraggiare nuovi incentivi per sviluppare e rafforzare la partnership tra imprese, tutti i livelli di governo, Ong e mondo accademico».

Secondo Peter Carl, direttore generale della Direzione ambiente della Commissione Ue «E’ chiaro che le imprese europee stanno rapidamente accorgendosi dell’importanza della biodiversità e delle opportunità di mercato che è in grado di offrire. La Commissione europea si impegna a sostenere le azioni chiave del “Messaggio di Lisbona”».

Sembra passato, almeno ai livelli più alti e consapevoli, il tempo in cui amministratori delegati e ambientalisti parlavano delle stesse cose senza incontrarsi e comprendersi, la Conferenza di Lisbona ha mostrato quanto sia necessario unire i diversi pensieri ed approcci sulla necessità di difendere la biodiversità, «prima che sia troppo tardi».

A Lisbona su questo si è svolto un franco scambio di opinioni che ha fatto emergere la volontà di lavorare insieme (anche se le diversità permangono e sono visibili). Un approccio elogiato anche dal direttore dell’Iucn Julia Marton: «Nessun settore ha tutte le risposte. L’ampia gamma di soluzioni necessarie, di grandi e piccole dimensioni, per evitare un “breackdown” delle biodiversità avrà successo soltanto se le aziende, i governi e le Ong lavoreranno in più stretta collaborazione».

Anche da Lisbona viene quindi la conferma che la biodiversità, vista finora spesso come uno scomodo intralcio di “inutili” specie animali e vegetali che non permettono al business di occupare territori vergini per sviluppare tutte le sue potenzialità di crescita infinita, diventa sempre di più per molti operatori economici il fondamento che sta alla base delle attività di tutti gli operatori economici, sociali e culturali, di tutte le attività sul pianeta. «Se continuasse la distruzione della biodiversità, attraverso il cambiamento climatico, l’inquinamento o l’uso insostenibile delle risorse naturali – dice l’Iucn - potrebbe irrevocabilmente danneggiare l’acqua, il cibo, l’aria e le altre risorse naturali da cui dipendono l’uomo, le nostre società e le imprese».

Il “Messaggio di Lisbona” precede (e si rivolge) il Consiglio dell’Unione Europea che si terrà a dicembre e la Convention on biological diversity’s che si terrà a Bonn nel maggio 2008 ed il World conservation congress organizzato dall’Iucn ad ottobre 2008 a Barcellona.

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