[15/11/2007] Parchi

Massaciuccoli, importante opera contro l´inclusione del cuneo salino

LUCCA. Il Lago di Massaciuccoli è un´importante zona umida della nostra regione, ecosistema ora a rischio che va tutelato. Del resto è una delle criticità territoriali inserite nel Praa (Piano regionale di azione ambientale 2007-2010). Ora qualcosa si sta muovendo per opera della provincia di Lucca. E’ stato dato il via libera al progetto definitivo che prevede una chiusa mobile sul canale Burlamacca, a Viareggio, che si solleverà o si abbasserà a seconda del grado di salinità rilevato da una serie di sensori per impedire l’inclusione dell’acqua di mare nel lago.

«Tra i vari interventi previsti nei canali in Versilia – afferma il presidente della provincia Stefano Baccelli - questo è indubbiamente uno dei più significativi. Il fenomeno dell’inclusione del cuneo salino è per il Massaciuccoli uno dei problemi più gravi che ne minano vivibilità e sopravvivenza. Per l’area protetta è un deciso passo in avanti in attesa che il Ministero dell’ambiente sblocchi l’accordo di programma da 20 milioni di euro varato dal governo precedente e in cui è inserito il Piano di risanamento del lago approvato a Roma lo scorso febbraio». La paratia mobile sarà costruita a monte delle Porte Vinciane e la stessa Regione ha individuato nell’amministrazione provinciale il soggetto attuatore dell’intervento in quanto gestore della via navigabile in cui è prevista la realizzazione della chiusa. Si parla di un investimento della provincia pari a 440 mila euro.

«La ‘sofferenza’ del lago di Massaciuccoli – continua l’assessore provinciale alla difesa del suolo Silvano Simonetti - dipende soprattutto dal fatto che gli apporti di acqua non sopperiscono alle perdite per evaporazione o altri utilizzi. Risulta così un deficit idrico di circa 32 milioni di metri cubi con la conseguenza che il livello del lago scende sotto quello del mare da giugno a ottobre. La nuova diga contribuirà a ridurre quella che è una vera emergenza ambientale, così com’è stata definita dal Piano di tutela delle acque della Regione Toscana».

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