[16/11/2007] Rifiuti

Sulla Fi-Pi-Li l´asfalto ´ricicla´ il fresato dei vecchi conglomerati

FIRENZE. Il professor Maracchi intervenuto ieri agli Stati generali della sostenibilità ha affermato, in sintesi, che sul tema si parla troppo e si agisce poco. Sostanzialmente pensiamo che abbia ragione, ma partendo dalle piccole cose si riscontrano anche esempi positivi. Per la messa in sicurezza del Lotto 3 della Fi-Pi-Li, nel tratto compreso tra gli svincoli di Empoli est ed Empoli ovest, sono state sperimentate tecniche innovative in particolare per gli asfalti. La tecnica impiegata consente infatti il riciclaggio in sito del fresato dei vecchi conglomerati con la cosiddetta metodologia del “bitume schiumato”, al quale è stato associato l’uso di nuovi conglomerati “ecoefficienti”, studiati per ottimizzare i costi e le prestazioni riducendo le emissioni inquinanti sia in fase di posa che di esercizio. Si tratta di una tecnologia innovativa che permette di lavorare il conglomerato bituminoso in impianto a temperature notevolmente inferiori a quelle dei conglomerati tradizionali (110-120 °C invece di 170-180 °C).

La riduzione delle temperature permette di ottenere enormi benefici sul piano del risparmio energetico e delle emissioni in atmosfera, sia durante la fase di produzione del conglomerato che durante la fase di stesa. Le percentuali di abbattimento delle sostanze inquinanti sono state calcolate nel 40% per l’anidride carbonica, nel 50% per le polveri, nel 30% per l’energia impiegata per la posa, nel 100% per i fumi. Ovviamente il tutto garantendo un elevata sicurezza assicurano dalla provincia di Firenze. Quella della Fipili è una delle prime applicazioni su larga scala in Italia di questa tecnica. Tra l’altro l’amministrazione provinciale si è avvalsa di un equipe di scienziati di livello internazionale per i controlli. Hanno operato il professor Andrew Collop, direttore del Ncpe (Centro di ricerche sulle pavimentazioni stradali dell´università di Nottingham, istituto di fama mondiale nell´ambito della ricerca in campo stradale) e il professor Massimo Losa dell´Università di Pisa, che ha coordinato le attività di prova e di controllo delle lavorazioni realizzate nel Lotto 3.

Oggi agli Stati generali sulla sostenibilità l’assessore alla Tutela ambientale ed energia Annarita Bramerini ha affermato che «la Toscana sostenibile ancora non c’è così come la vogliamo» e elencando le cose da fare per migliorare la qualità della vita nella nostra Regione con obiettivi a medio termine (2020-2030) ha ribadito che «non si potrà prescindere da ricerca e innovazione altrimenti la partita è persa». Condividiamo. Gli obiettivi di Kyoto sono lontani ma se incominciassimo a crederci davvero...Anche partendo dal bitume.

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