[17/03/2006] Acqua

Fontanelli: «Un gestore unico dell’acqua per apririci all’economia di scala»

PISA. Paolo Fontanelli, sindaco di Pisa e presidente regionale dell’Anci, è un dei protagonisti dell’intesa raggiunta  fra Publiacqua Spa e Acque Spa per  l’integrazione entro il 2008 delle due società che servono cento comuni e quasi due milioni di abitanti. Con la benedizione di Acea Spa. Si perché a firmare l’intesa oltre ai sindaci di Firenze, Prato, Pisa, Pistoia ed Empoli (comuni capofila delle società Publiacqua spa e Acque spa) c’era Walter Veltroni, primo cittadino di Roma (comune che detiene la maggioranza della società partner Acea spa).

«E ora non mi venite a dire – esordisce subito Fontanelli con una battuta - che non significa nulla il fatto che la firma sia stata quella di Walter Veltroni: mi sembra una bella garanzia di ”pubblico”, no?».

Che l’intesa sia importantissima nessuno lo mette in dubbio, anche perché gli aspetti essenziali della dichiarazione di intenti sono: la definizione dell´acqua come bene pubblico da salvaguardare; la non alienabilità delle reti idriche definite beni pubblici demaniali; la funzione di indirizzo, programmazione e controllo affidata agli Ato che sono espressione delle istituzioni democratiche locali.

Che l’intesa sia importantissima nessuno lo mette in dubbio, anche perché g«Un’aggregazione – spiega ancora Paolo Fontanelli, voluta soprattutto per due motivi: attraverso la concentrazione si creano economie di scala, con maggiori disponibilità di risorse da utilizzare per gli investimenti e la qualità dei servizi. Inoltre con le normative europee che aprono il mercato, se si va a gara le imprese più grosse sono avvantaggiate rispetto alle piccole».

Detto questo il presidente regionale dell’Anci torna a parlare della natura pubblica dell’acqua: «La proprietà dell’acqua, l’aspetto della gestione del servizio, quello della programmazione e del controllo, restano nelle mani degli enti pubblici attraverso gli Ato, che stabiliscono tariffa e investimenti e poi affidano il servizio».

Detto questo il presidente regionale dell’Anci torna a parlare della natura pubblica dell’acqua: «La proprietà dell’acqua, l’aspetto della gestione del servizio, quello della programmazione e del controllo, restano nelle mani degli enti pubblici attraverso gli Ato, che stabiliscono tariffa e investimenti e poi affidano il servizio». E proprio in quest’ottica deve essere vista la partnership con Acea, società già quotata in borsa: «Questa operazione e in particolare la firma di Veltroni – continua Paolo Fontanelli -  dimostra quanto sia astratto il concetto di ripubblicizzazione dell’acqua, che non è mai stata privata: mi dite come è possibile considerare Acea un soggetto privato nocivo? Bisogna essere concreti. Acea è comunque a maggioranza pubblica e dà tutte le garanzie di investire i propri utili nello sviluppo. Così il servizio recupera qualità ed efficienza, nella prospettiva di diventare un giorno almeno un unico grande soggetto regionale».

Il primo passo per l’integrazione fra le società idriche Acque S.p.A e Publiacqua S.p.A., (i tempi previsti per arrivare a una fusione definitiva sono di almeno 2-3 anni) sarà quello di costituire un comitato di coordinamento formato dai soci proprietari, secondo modalità e criteri da stabilirsi d´intesa tra gli stessi, con il compito di attuare gli obiettivi previsti per la costituzione di un´industria dei servizi pubblici locali, a cominciare dal settore idrico, di valore regionale e nazionale.

Il primo passo per l’integrazione fra le società idriche Acque S.p.A e Publiacqua S.p.A., (i tempi previsti per arrivare a una fusione definitiva sono di almeno 2-3 anni) sarà quello di costituire un comitato di coordinamento formato dai soci proprietari, secondo modalità e criteri da stabilirsi d´intesa tra gli stessi, con il compito di attuare gli obiettivi previsti per la costituzione di un´industria dei servizi pubblici locali, a cominciare dal settore idrico, di valore regionale e nazionale.

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