[20/11/2007] Rifiuti

Dissociazioni molecolari

LIVORNO. «La dissociazione molecolare: energia pulita da rifiuti e biomasse» è il titolo del convegno in programma a Milano organizzato dalla società Allway, che ha recentemente siglato un accordo di consulenza con l’azienda romana Energo, che opera, si legge nel suo company profile «con tecnologie proprietarie ed esclusive nel campo del trattamento dei rifiuti con recupero energetico fin dagli anni 70» e che recentemente ha sviluppato diversi tipi di tecnologie, tra cui Il processo di dissociazione molecolare che ha come obiettivo quello di «disassemblare le molecole di origine organica complesse per riassemblarle in composti più semplici realizzando un gas sintetico, il SynGas.Il processo avviene in un ambiente chiuso, in carenza di ossigeno, a temperature intorno ai 400 °C».

Al convegno di Allway ed Energo parteciperà anche Fabio Roggiolani (Nella foto), responsabile nazionale energia dei Verdi, che la scorsa estate si era recata in Islanda proprio a vedere il funzionamento di un impianto realizzato da Energo.

Nel depliant che promuove il convegno si parla di “emissioni zero”. In realtà la stessa ditta produttrice, la Energo, dichiara che “la concentrazione di polveri sottili scende di almeno 100 volte, la concentrazione di acido fluoridrico scende alla metà; la concentrazione di anidride solforosa scende a meno della metà; la concentrazione di ossidi di azoto diminuisce di tre volte; la concentrazione di monossido di carbonio si riduce più della metà; la concentrazione di metalli pesanti è abbattuta tra 20 e 50 volte; la concentrazione di diossine e furani risulta inferiore ai valori misurabili”. Quindi le emissioni prodotte da questi impianti sarebbero ridotte e non annullate. Non trova quindi che dire “Emissioni zero” sia una pubblicità ingannevole?»
«Non si tratta di un’operazione pubblicitaria, questo è un convegno organizzato dalla Regione Lombardia che evidentemente ha deciso di usare quei termini. Noi sappiamo benissimo che “Emissioni zero” è solo uno slogan. Quello che interessa, è che se un valore scende di 100 volte, la sostanza è che l’obiettivo si raggiunge. Non dico che le emissioni sono zero perché lo zero assoluto non esiste, però posso dire che diossine, furani, polveri sottili…. sostanzialmente scompaiono. Parliamo della sostanza delle cose quindi, questa tecnologia consente di fare uno scatto di qualità nella gestione dei rifiuti, noi diciamo semplicemente di metterla a confronto con gli inceneritori e poi di valutarne vantaggi o svantaggi».

Visto che il dissociatore molecolare incenerisce i rifiuti anche se a una temperatura più bassa di quella dei tradizionali impianti, non pensa che sia scorretto definirlo “alternativa agli inceneritori”. E che invece sarebbe più corretto definirlo come una variante, magari effettivamente valida, alle tecnologie di incenerimento esistenti?
«La questione è filosofica, filologica o sostanziosa? L’inceneritore è un oggetto che prende un rifiuto e lo incenerisce in un nanosecondo con un’immissione di energia dall’esterno, creando fuoriuscita da un camino che si tiene sotto controllo non senza difficoltà. La differenza con il dissociatore è enorme perché fa riferimento a tutto il processo, che si sviluppa in un periodo di oltre 24 ore, consentendo di avvicinarsi meglio ai tempi naturali di degradazione delle molecole. Certo anche questa è forma di incenerimento, ma avviene per estrazione del gas. In sostanza viene estratta materia (!?), cioè gas, dall’idrocarburo che costituisce la gran parte dei nostri rifiuti, il gas. Poi questo gas lo passiamo a idrogeno e lo valorizziamo energeticamente molto di più. Quindi non è neppure un gassificatore (anche se in questo modo viene definito più volte sul sito internet della stessa Energo, ndr), casomai un degassificatore».

Nel sito dell’azienda AllWay si dice che “una delle principali potenzialità del dissociatore molecolare è quella di smaltire i rifiuti, anche senza eseguire una preventiva raccolta differenziata, producendo nel medesimo tempo energia e calore”. Non pensa che sarebbe più corretto educare alla raccolta differenziata anziché sostenere che può non essere fatta?
«Sono assolutamente d’accordo, in questo caso la comunicazione non è chiara e la cambieremo. Il dissociatore molecolare è proprio l’impianto più adatto per il porta a porta. Non c’è recupero energetico che sostituisca quello di materia, perché l’energia me la può dare ogni giorno il sole, ma la materia no, quando finisce non ce n’è più e non ce ne può più essere. In Islanda l’impianto veniva utilizzato con l’indifferenziato perché lì non ci sono le condizioni per fare la raccolta differenziata, che noi invece vogliamo prima di ogni altra cosa. La cosa più rilevante del dissociatore molecolare poi, è che elimina una necessità idiota, quella del cdr, che è il più grande spreco energetico che ci siamo inventati, a parte quando si riesce a fare davvero quello spinto».

Quest’estate il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, e delle Riforme e le Innovazioni Luigi Nicolais hanno presentato il rapporto conclusivo della Commissione per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti in cui si dice per quanto riguarda gli impianti di dissociazione molecolare che “non è disponibile per il momento una completa base di dati comprovante, statisticamente e sperimentalmente, le loro prestazioni ambientali ed energetiche”.
«Infatti siamo ancora in una fase sperimentale, ma facciamola questa sperimentazione. Nello stesso documento poche righe sotto se ne raccomanda l’applicazione per finire la sperimentazione e avere una buona quantità di dati storici che consentano di avere dati certi sull’effettivo funzionamento. È quello che chiediamo anche noi, perché ogni passo va controllato e studiato. Noi ne proponiamo semplicemente la messa in discussione insieme agli altri impianti. Confrontiamoli e poi scegliamo il migliore».

Torna all'archivio