[22/11/2007] Urbanistica

An e il mistero dell’asta del “Villaggio Paese” di Rio Marina

RIO MARINA (Livorno). Il “Villaggio paese” cioè il grande intervento edilizio di 47.500 mc che dovrebbe sorgere a Vigneria, nel comune di Rio Marina, al posto delle ex strutture minerarie, non è più una questione che interessa Verdi, Rifondazione Comunista o Legambiente, che da sempre contesta l’operazione da mille posti letto approvata dal centro-sinistra e portata avanti dal centro destra del sindaco Francesco Bosi, un deputato dell’Udc e già sottosegretario del governo Berlusconi. Questa volta le perplessità vengono direttamente dal centrodestra, da un collega parlamentare di Bosi, l’onorevole di Alleanza Nazionale Tommaso Foti che chiede al ministro dell’economia e delle finanze chiarimenti sulla strana asta per vendere terreni e bozza di progetto che il Demanio ha prima approntata, poi sospesa in seguito alle rivelazioni di Legambiente, di un giornale austriaco e di greenreport, e che è stata riproposta pari ari nei giorni scorsi.

Nella sua interrogazione a risposta scritta pubblicata oggi sul sito della Camera dei Deputati, l’onorevole Foti ripercorre le ultime vicende del “Villaggio Paese”: «il 19 dicembre 2007 presso la Sede della Filiale Toscana dell´Agenzia del Demanio di Firenze 80 si procederà alla vendita, al pubblico incanto, mediante offerte segrete del compendio immobiliare ricadente nell´ambito del Comune di Rio Marina (Livorno) costituito da un area demaniale di estensione di circa 6 ettari, ubicata nell´ex cantiere di Vigneria (cosiddetto «Villaggio Paese»), compresa nel programma di dismissione e valorizzazione degli immobili già di proprietà dello Stato, oggetto di un piano di valorizzazione promosso dallo Stato, ai sensi e per gli effetti del decreto-legge n. 351 del 2001, convertito con modificazioni dalla legge n. 410 del 2001 e successive modifiche ed integrazioni; la variante urbanistica ed il relativo Piano di Attuazione attribuiscono alla zona la destinazione turistico-ricettiva ed una cubatura realizzabile di circa 45.700 metri cubi; il prezzo a base d´asta è fissato nell´importo complessivo pari ad Euro 11.100.000,00; l´aggiudicazione sarà ad unico incanto e verrà fatta a favore del concorrente che avrà presentato l´offerta con il prezzo più alto o almeno pari a quello a base d´asta. All´aggiudicazione si potrà addivenire anche nel caso di presentazione di una sola offerta valida, ai sensi dell´articolo 65, punto 10, del regio decreto n. 827/24».

Ma cosa è che non quadra per l’esponente di An? Non torna il fatto che «nel mese di aprile dello scorso anno identica proposta di vendita venne sospesa dalla stessa Agenzia» e chiede quindi al ministro «quali furono i motivi in allora addotti per la sospensione della procedura di vendita e quali siano le ragioni per le quali la stessa oggi viene effettuata».
La stranezza dell’atto e della procedura che era già sottolineata dagli ambientalisti che per questa “curiosità” si sono attirate le ire di Bosi e le accuse di tutto il centrodestra di voler impedire lo sviluppo di Rio Marina, ora la domanda viene posta al più alto livello da un esponente di An, un partito che a Rio Marina esprime il vicesindaco.

Torna all'archivio