[22/11/2007] Rifiuti

La Regione Toscana risponde al manifesto dei 173 medici

FIRENZE. Arriva a stretto giro di posta la risposta della Regione Toscana al manifesto dei 173 medici di cui parliamo in un altro articolo del giornale. E lo fa citando uno studio del professor Umberto Veronesi. «I dati di mortalità (per tutte le cause e per tumori) – si legge nella nota della Regione - non provano l’esistenza di un qualsiasi nesso causale tra presenza di inceneritori di rifiuti solidi urbani e rischio per la salute di popolazioni residenti, nel raggio di ricaduta delle loro emissioni».

«E’ opportuno conoscere – prosegue la nota - anche lo studio effettuato dal Comitato scientifico di garanzia presieduto dal professor Umberto Veronesi, sull’impatto sanitario derivante dal recupero di energia dai rifiuti, lavoro contenuto nel volume Il recupero di energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali e l’impatto sanitario, (pubblicato nel n. 45 di “Ingegneria Ambientale, Quaderni”, Cipa Editore), dal quale prende spunto la presa di posizione dei medici fiorentini. La ricerca è stata realizzata per uno studio sul sistema di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani della Regione Sicilia».

Lo studio di Veronesi si avvale dei dati di una ricerca sulla mortalità per cancro tra i residenti intorno a 72 inceneritori nel Regno Unito. Secondo l’equipe di Veronesi gli studi precedenti il 2001, in particolare quelli epidemiologici di S.W. Hu e di C.M. Shy, «avevano evidenziato che in prossimità di inceneritori potevano essere riscontrati elevati livelli di composti chimici organici e metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di declino della funzione polmonare. Tanto meno di rilevabili risultati per rischio di cancro e di effetti sulla riproduzione».

Il rapporto del noto oncologo cita anche una ricerca effettuata nel 2004 da numerose Asl e dall´Arpa dell’Emilia-Romagna, anche per conto di organismi e centri di ricerca europei, nell´area di Coriano-Forlì dove esiste un termovalorizzatore in un’area industriale e vicino all’autostrada Bologna-Ancona ed ad un inceneritore per rifiuti ospedalieri. Anche questa ricerca concludeva che «non esistono prove concrete di un legame fra l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento dei tumori».

Nella maggior parte delle ricerche, secondo lo studio del professor Veronesi «i dati di mortalità per tutte le cause e per tumori, di morbilità per affezioni delle vie respiratorie e di possibile incremento di effetti sulla riproduzione, sono del tutto inconsistenti e pertanto non provano l’esistenza di un qualsiasi nesso causale tra presenza di inceneritori di rifiuti e rischio per la salute di popolazioni residenti, nel raggio di ricaduta delle loro emissioni».

E’ da sottolineare – dice la Regione a conclusione della nota - che questi risultati emergono da studi condotti anche in anni in cui le tecnologie erano assai meno sofisticate di quelle di oggi che limitano le emissioni a valori minimi, imposti anche dalla legislazione esistente.

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