[23/11/2007] Energia

Il blitz anticarbone di Greenpeace fa arrabbiare Soru

LIVORNO. Il blitz “No coke” di Greenpeace a Cagliari è iniziato all’alba partendo dalla nave Arctic Sunrise, attraccata al porto del capoluogo isolano, e forse non è riuscito dal punto di vista spettacolare (i guerrieri dell’arcobaleno sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e non sono a svolgere un grande striscione sulla facciata della sede della regione Sardegna), ma il successo politico-mediatico è stato assicurato dall’incontro tra una delegazione degli ambientalisti e il presidente sardo Renato Soru, a cui hanno partecipato giornali e tv.

Si è trattato di un incontro per niente diplomatico, molto nervoso, e Soru non ha cercato di smussare nemmeno uno spigolo, ha anzi ribattuto che i dati sul carbone presentati da Greenpeace non sono giusti e che l’associazione non conosce la realtà sarda né il perché di alcune scelte sul carbone come fonte energetica portate avanti dalla sua giunta di centro-sinistra.

Tra Soru e Greenpeace i motivi di frizione sono anche altri ed i fronti di disaccordo plurimi, tra i quali anche la moratoria sull’eolico. “Soru facci girare le pale” chiedevano adesivi e striscioni e, dice Greenpeace, «il colloquio si è concluso con una promessa di Soru per un nuovo parco eolico, anche se alla domanda su dove ed entro quando sarebbe stato realizzato, ha preferito non rispondere».

Francesco Tedesco, responsabile della campagna clima ed energia di Greenpeace era anche il capo della delegazione che ha avuto l’animato incontro con il governatore della Sardegna e spiega che «Soru conferma di andare avanti con il progetto della nuova centrale del Sulcis Questa scelta rimane per noi inaccettabile e assurda visto che nel 2012 arriverà il gas sull’isola (il gasdotto Galsi che unirà l’Algeria a Piombino attraversando tutta la Sardegna ndr). Prendiamo atto della promessa di nuovi parchi eolici. Vedremo se i fatti corrisponderanno alle parole. Ad oggi la maggior parte dei parchi eolici in Sardegna rimane bloccata ed alcuni di essi sono stati liberati solo grazie all’intervento del Tar».

Gli attivisti di Greenpeace hanno lasciato come ricordo del blitz e dell’incontro sacchi di carbone davanti al palazzo della Regione ed aperto uno striscione per ricordare a Soru «che il carbone uccide il clima e che l´Italia ha bisogno dell´eolico sardo».

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